Roma, storie minime di vita quotidiana. Sull’autobus 23, che conduce a piazzale Clodio, una signora tanto giovane quanto volgarotta non ne può più di stare in piedi col suo bambino e così, d’imperio, decide che un posto è suo. Si fa largo e giunge dove ci sono quattro sedie al momento occupate da due donne (di colore) e due giovani, uno bianco e uno nero. Lei, senza pensarci due volte, “chiede” all’uomo di colore di farle posto. Lui obbedisce in silenzio e lei si accomoda.
La donna al suo fianco non gradisce e nella sua lingua si sfoga con la dirimpettaia facendo notare che a parità di età la signora ha occupato la sedia dell’africano (credo che fosse africano) e non quella del coetaneo italiano. E poi, rivolgendosi a lui, dice, stavolta in italiano: «Hai capito?». Lui arrossisce e fa sì con la testa.
La romana, a questo punto, capisce di cosa si sta parlando e le chiede, alla Robert De Niro in Taxi driver: «Ma che ce l’hai con me?». Evidentemente, però, la signora preferisce non creare un altro caso Rosa Parks e, sia pure col volto visibilmente arrabbiato, risponde con un «tutto a posto, non ti preoccupare», prima di riprendere a mordersi le labbra.
Fonte: Linkiesta
1 commenti:
Le truzze romane, meglio lasciarli perdere!!
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