perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


martedì 15 dicembre 2009

Italia, il diritto negato

"C'è la guerra nella zona dalla quale proviene? Si sposti in un'altra zona". L'inaudita risposta, data dal consiglio dell'Ordine degli avvocati di Trieste a una immigrata richiedente asilo, non è un'eccezione. Ma un orientamento: a Trieste gli avvocati rifiutano il gratuito patrocinio ai migranti. Sulla base di queste - e altre, ben più grottesche - motivazioni. Esempio: un altro straniero, condotto all'Ordine dal suo legale, è incorso in un singolare qui pro quo semantico. Era lì perchè apolide, e l'Ordine ha confuso 'apolidia' con 'bulimia'. "Ci dispiace, qui non trattiamo la bulimia".

Perchè accade questo? Perchè l'istituto del gratuito patrocinio, ovvero la tutela legale gratuita a chiunque sia sprovvisto di mezzi economici per pagarsela, non è redditizio. In pratica, lo Stato liquida oltre un anno dopo l'onorario dei legali. Quindi, in alcuni Consigli dell'Ordine, le istanze vengono rigettate sistematicamente. Senza una valida motivazione. Violando l'articolo 24 della Costituzione che sancisce la garanzia di accesso alla giustizia anche ai non abbienti, garanzia che costituisce un diritto inviolabile, riconosciuto all'uomo in quanto tale a prescindere dal fatto che si tratti di una persona straniera o italiana e che sia in condizioni regolari o irregolari di soggiorno in Italia.

Per il riconoscimento dello status di rifugiato, il migrante deve rivolgersi a un'apposita commissione territoriale. Se gli elementi a sostegno della sua richiesta non vengono ritenuti sufficienti, la domanda non viene accolta. Il richiedente ha la possibilità di ricorrere alla magistratura ordinaria tramite, appunto, il sostegno legale di un avvocato dello Stato. Gratuito, perchè non saprebbe come pagarselo altrimenti.

Ebbene, dal punto di visto del diritto, il Consiglio dell'Ordine di Trieste (ma secondo alcune segnalazioni ricevute da PeaceReporter, questo accade in altre città e in intere regioni) viola la Costituzione laddove lo stesso Consiglio "si attribuisce il potere di valutare pregiudizialmente la fondatezza dell'istanza di asilo... I Consigli possono elaborare al riguardo delle linee guida ad uso esclusivamente interno, ma non possono invadere la sfera tecnica di decisione sulla richiesta di asilo, affidata esclusivamente, secondo la legge vigente, alla commissione territoriale", secondo quanto spiegato da Fulvio Vassallo Paleologo, docente di Diritto privato e Diritto di asilo e statuto costituzionale dello straniero presso la Facoltà di giurisprudenza di Palermo, nonchè avvocato dell'Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione).

Ove accolto, la somma finale liquidata dallo Stato è il più delle volte irrisoria. Un esempio: il ricorso comporta il lavoro di due avvocati, uno nella città del ricorrente e l’altro nella città sede del tribunale, con viaggi da una località all’altra; se la liquidazione totale per i due avvocati è di 250 euro finisce che gli avvocati non possano rendersi disponibili per nuove cause a spese dello Stato

fonte: Peacereporter

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