perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


martedì 24 novembre 2009

Rom a Milano. Due sgomberi in tre giorni.

Prima dal campo abusivo di via Rubattino, poi - all'alba - dal sottopasso dove avevano passato la notte. Ecco come un centinaio di nomadi romeni - tra loro almeno quaranta bambini - sono arrivati, ieri mattina, ad occupare una chiesa, la parrocchia di Sant´Ignazio alla periferia nord-est di Milano. Seduti sui banchi, con le loro masserizie accumulate in fondo alla chiesa, hanno aspettato che si trovasse un posto per passare questa notte e le prossime non al freddo, per strada. Un gesto non puramente simbolico, perché solo dopo dodici ore di trattative e solo grazie alla disponibilità della Curia e delle altre associazioni cattoliche della città è stata trovata una soluzione temporanea per le donne e i bambini che, fino allo sgombero, frequentavano le scuole del quartiere e stavano iniziando un percorso di integrazione.

Una giornata di tensione e di febbrili tentativi di mediazione, dopo la decisione del Comune di usare il pugno di ferro con gli irregolari che vivono a Milano. In via Rubattino, giovedì, le forze dell´ordine hanno sgomberato un campo abusivo dove si sono raccolti, dopo l´estate, nomadi già cacciati da altri insediamenti. In un continuo pellegrinaggio erano arrivati in quell´area malsana. Il Comune, sin da subito, ha fatto sapere che c´era posto in comunità solo per le donne con figli sotto i sette anni. I bambini più grandi sarebbero stati divisi dalle mamme e portati in altri alloggi. Inutile il presidio in prefettura per chiedere il tendone della Protezione civile: il Comune ha posto il veto. Un braccio di ferro - con il corollario di uno scarico di responsabilità tra istituzioni - che ha portato i nomadi a rifugiarsi vicino a un ponte della stessa zona. È qui che ieri mattina sono andati i vigili, per sgomberarli di nuovo.

Accompagnati dai volontari delle associazioni, i nomadi sono arrivati nella chiesa del quartiere Feltre. Il parroco ha rifiutato l´intervento delle forze dell´ordine. «La Chiesa accoglie tutti», è la frase che più volte, nella lunga giornata, ripeteranno anche dalla Curia, farà arrivare anche il cardinale Tettamanzi. Il Comune a fine serata riesce a trovare posto solo per sette donne con figli al seguito nel dormitorio di viale Ortles. Tutte le altre - una settantina, compresi i bimbi - vengono portate nelle case di accoglienza di parrocchie e centri cattolici, dove potranno restare almeno per qualche giorno.

Gli uomini vengono ospitati per la notte in un salone della stessa parrocchia. I nomadi hanno assistito alla messa del pomeriggio che don Mario ha concluso con un messaggio dei parroci del decanato. Chiedendo di evitare strumentalizzazioni e invitando anche i rom a cercare di integrarsi, ha sollecitato «le istituzioni pubbliche a occuparsi urgentemente e in maniera lungimirante del problema evitando di dilazionare gli interventi necessari».

Nelle stesse ore il sindaco Moratti partecipava a un convegno alla Casa delle carità diretta da don Virginio Colmegna. Lei ribadiva che il Comune «ha dato un´opportunità di accoglienza a mamme e bambini e loro l´hanno rifiutata», don Colmegna sottolineava: «È urgente cercare insieme nuove forme di convivenza per uscire da una cultura dello scontro e della paura».

fonte: Repubblica

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