perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


mercoledì 14 ottobre 2009

Desio, dopo 28 anni lascia l'Italia "Clima razzista, non ne posso più"

Zahra, 51 anni, di origini somale, da settimana prossima non sarà più una cittadina desiana. Ha deciso di abbandonare Desio, la Brianza, l’Italia, dopo 28 anni vissuti nel nostro Paese, di cui 22 nella nostra città. “Non ne posso più di questo clima razzista” racconta la donna, sposata con un desiano. “Sono arrivata qui per amore, ora vado via per disperazione”.

La sua è una storia come tante altre: Zahra da giovane ha lasciato la sua terra, martoriata dalla guerra e dalla fame, ed è partita in cerca di fortuna. “Conoscevo l’Italia dai libri di scuola. Me la immaginavo meravigliosa. E pensavo che gli italiani fossero un popolo allegro e socievole”. L’impatto con la realtà è stato diverso. Difficile l’integrazione per chi ha la pelle più scura. Zahra ha cercato subito lavoro. “Nonostante conosca ben 4 lingue, non ho trovato un’occupazione. Volevo fare la commessa, ma quando mi presentavo ai colloqui la gente mi guardava stupita”.

Col passare degli anni la situazione è peggiorata. “All’inizio sentivo più interesse e curiosità nei miei confronti. Oggi vedo solo razzismo”. Gli episodi da raccontare sono tanti. “Una volta, nel parcheggio davanti alla scuola, mentre aspettavo l’uscita di mia figlia, ho chiesto ad una signora di spostare l’auto. L’ho fatto in modo gentile. Invece, quella donna mi ha risposto sgarbatamente, dicendomi di tornare al mio Paese e che non dovevo essere io a darle lezioni di guida. Mi sono sentita offesa. Se potessi tornare nel mio Paese, lo farei subito”. Gli aneddoti si moltiplicano col tempo.

“Se mi vesto elegantemente, come mi piace fare, gli altri mi guardano con stupore, come se noi africani dovessimo sempre apparire con gli stracci addosso. La gente pensa che in Africa viviamo nudi sugli alberi”. Nel resto d’Europa, secondo la donna somala, la situazione è diversa. “Io viaggio molto perché ho parenti in Olanda, Inghilterra, Svizzera, Francia. Lì non c’è quel razzismo che respiro in Italia”. Con sofferenza, Zahra ha preso la sua decisione. Si trasferirà in Qatar, dove vivono alcuni famigliari.

“Considero l’Italia la mia seconda patria. Ho sempre pensato che sarei invecchiata qui. Ma adesso sono stanca, non riesco più a sopportare le difficoltà. Parto con molta amarezza. Qui non trovo più accoglienza”. In questi anni Zahra ha lavorato per promuovere l’integrazione sua e di tanti altri stranieri. “Per fortuna ho anche degli amici. A loro e a tutti i desiani auguro di aprire il loro cuore e di non ascoltare le brutte parole che sentono in tv contro gli stranieri. E’ diventato necessario tornare a credere in un mondo migliore”.

fonte: il Cittadino

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