“Di fronte al moltiplicarsi di atti di discriminazione e violenza nei confronti dei cittadini stranieri, abbiamo sentito la necessità di ascoltare e far ascoltare la voce dei cittadini stranieri, e proprio le loro testimonianze ci hanno permesso di capire quale sia la reale incidenza di questi episodi”; nasce da qui l’idea dell’inchiesta promossa dalle associazioni Naga e Cospe per monitorare il modo in cui i mezzi d’informazione hanno affrontato la questione, secondo Pietro Massarotto, presidente del Naga, che ha presentato oggi a Milano il rapporto intitolato “Razzismi quotidiani”. In un mese, dal 24 ottobre al 24 novembre 2008, sono stati intervistati 580 cittadini stranieri ed esaminati gli articoli pubblicati sui principali mezzi d’informazione nazionali e locali allo scopo di mettere a confronto l’informazione con l’esperienza quotidiana dei cittadini stranieri, confronto che ha evidenziato il verificarsi diffuso di atti di violenza e discriminazione a danno di questi ultimi. “Facevo la badante, quando non c’è stato più bisogno di me mi sono incontrata con la figlia della signora per fare il trattamento di fine rapporto. Mi ha chiesto di firmare dei fogli… io le ho chiesto se potevo prima leggerli, lei si è arrabbiata e mi ha mandato via senza pagarmi”: è la testimonianza di una donna salvadoregna, ma numerosi sono i racconti di episodi di questo genere. Ad almeno una persona su cinque è capitato di essere trattata male dalle forze dell’ordine, a una su cinque di dormire per strada, a tre su 10 di essere offese sui mezzi pubblici e di essere guardate male per strada, ad altrettante di non essere pagate per un lavoro e a più della metà del campione di perdere all’improvviso il lavoro. Per il 65% degli intervistati, la vita in Italia è cambiata negli ultimi tempi e, per la grande maggioranza, in modo negativo. Secondo il rapporto “Razzismi quotidiani”, spesso gli immigrati non sono neanche rappresentati come persone, ma sono piuttosto ridotti a una nazionalità, come se si trattasse di un gruppo omogeneo: “Non si riesce – ha detto Massarotto – a considerarli persone, con speranze, paure, aspettative e vite ciascuna differente dall’altra”.
fonte: Misna
mercoledì 28 gennaio 2009
UN RAPPORTO SU RAZZISMO, DISCRIMINAZIONE E MEZZI D'INFORMAZIONE
Etichette: chiesa, el salvador, italia, razzismo
Pubblicato da Vivere Cernusco alle 19:20
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