perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


domenica 18 gennaio 2009

Svastiche e la scritta "Vai Via" su negozi musulmani alla Barca

Non li vogliono. E che sono "ospiti sgraditi", che devono andarsene dall´Italia, sono andati a scriverlo sulle serrande dei loro negozi. Nei giorni delle polemiche per la preghiera islamica davanti a San Petronio, e mentre il centrodestra esulta per decisione della Questura di vietare il centro storico alla preghiera ad Allah e alla manifestazione del 24 gennaio per la pace a Gaza, una mano di vernice armata dall´intolleranza e dal razzismo colpisce due negozi gestiti da egiziani al quartiere Barca: croci celtiche, svastiche e le scritte «Vai via» sono state tracciate tre notti fa con la vernice azzurra sulle saracinesche di una macelleria islamica in via Tommaseo e di un bar in via Baldini, sotto il portico del "Treno". Un gesto di intolleranza che il procuratore reggente, Silverio Piro, certamente non sottovaluta. «Sono molto preoccupato per questa insofferenza».

Non sono poche le botteghe gestite da immigrati in questo spicchio di città, quartierone popolare dove quarant´anni fa approdava chi veniva a cercar lavoro dal meridione. Ma chi ha tracciato svastiche e scritte minacciose ha voluto colpire proprio quelle gestite da islamici, per giunta aperte di recente: la macelleria è stata inaugurata sei mesi fa, il bar ha cambiato gestione il 24 dicembre. Un segnale. Un avvertimento. I titolari hanno subito chiamato la polizia. E la Digos ha consegnato un´informativa alla Procura: il fascicolo che ipotizza il deturpamento con l´aggravante delle finalità di discriminazione o odio etnico, razziale o religioso è stato affidato al pm Valter Giovannini, del pool antiterrorismo. Scritte razziste, insomma. E i negozianti temono per la loro sicurezza. Dice Attia, titolare della macelleria, dove campeggiano i quadretti dorati che raffigurano la Mecca coi versetti del Corano: «Certo che ho paura. Adesso mi hanno fatto questo, ma temo che qualcuno di notte possa venire a bruciarmi il negozio e possa fare del male ai miei quattro figli. Mai successo niente del genere: sono in Italia da 17 anni e nessuno mi ha mai fatto sentire "straniero".

fonte: La Repubblica

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