La Dichiarazione universale dei Diritti Umani afferma che è lecito ribellarsi all'oppressione e alla persecuzione, quando la vita e la dignità di se stessi e dei propri cari è messa in pericolo, quando manca il rispetto dei diritti fondamentali di una persona o di un popolo. Alcuni giorni fa conversavo con un agente di forza pubblica, il quale mi diceva: «Sinceramente, non so come facciano i Rom a sopravvivere, specie adesso che fa freddo. Qui in Italia si sta esagerando con il razzismo e non vedo come possano andare avanti a lungo senza rubare». La risposta è una sola: non possono. Tutti noi che ci occupiamo dei diritti del popolo Rom perseguitato, assistiamo impotenti a una lotta per la sopravvivenza che non ha più leggi, perché di fame, di freddo, di abbandono istituzionale si muore. Impotenti, perché la maggior parte di noi, dopo avere effettuato interventi umanitari di ogni genere, sopperendo alla latitanza dei servizi sociali e delle associazioni governative o comunque finanziate con denaro pubblico, abbiamo esaurito - o siamo in procinto di esaurire, nel migliore dei casi - ogni risorsa economica personale.
Sì, i Rom, adesso, ridotti in condizioni inumane da Istituzioni e autorità, rubano. Rubano, chiedono l'elemosina in maniera "molesta" e partecipano tutti alla questua, anche i bambini, perché i bambini Rom, discriminati e annientati come i loro genitori, sono pienamente partecipi alla tragedia del loro popolo. I Rom stanno annegando nel mare oleoso dell'indifferenza, travolti dalla tempesta dell'odio. Rubano per consentire ai loro malati, ai loro bambini, ai loro cari che tremano di freddo e guardano il mondo materialista con occhi ormai senza speranza di continuare a respirare. Rubano e se noi "attivisti" siamo ancora esseri umani, se crediamo gloriosa l'azione di salvare vite umane innocenti, dovremmo continuare a restare vicini a loro ed essere pronti, a nostra volta, a rubare, a praticare un'elemosina molesta, a ribellarci senza temere per il nostro futuro a tutto questo orrore, a questo razzismo che uccide come i gas di Auschwitz. A Roma le forze dell'ordine hanno controllato ieri decine di Rom in ogni angolo della città, allertati da cittadini che denunciavano furti e tentati furti. Tre giovani "zingare" sono state arrestate. Sotto le loro gonne, violate da mani di sgherri, vestiti e copertine, per sopravvivere qualche altro giorno al freddo artico. Se questo è rubare, chi - fra le persone che non hanno perso la via dei Diritti Umani - vuole essere "guardia" e chi "ladro"?
fonte: Movimento RadicalSocialista
lunedì 5 gennaio 2009
Rom: chi ruba per davvero (la vita e i diritti)
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