A Milano, mentre il cardinale Tettamanzi stanzia un milione per i senza lavoro ed i bisogni dei cittadini più poveri, 800 clochard vivono all'addiaccio. Un numero rilevante di persone di diverse nazionalità: italiani, marocchini, tunisini, ucraini, romeni, africani. Sono uomini e donne. Molti sono alcolizzati, altri hanno problemi psichici, altri sono senza fissa dimora, e altri non hanno un lavoro. Dormono sotto la Stazione Centrale, negli androni dei palazzi in Corso Vittorio Emanuele avvolti nei cartoni o nelle coperte, e altri sulle grate della metropolitana dove c'è più calore. Generalmente sono clandestini che non trovano posto nei dormitori pubblici dove sono ricoverate già 2.500 persone per notte, oppure si rifiutano di andarci per i motivi più disparati. Si tratta di un'emergenza vera e propria se consideriamo che di notte la temperatura scende sotto lo zero. E fino all'Epifania le previsioni a Milano sono drammatiche. La responsabile del piano anti freddo , l'assessore del Comune di Milano all'assistenza Mariolina Moioli (coordinatrice della Lista Moratti) è convinta che bastino 5 unità mobili in una città che ospita 1.600.000 abitanti. No, cara Moioli. Il tuo assessorato gestisce il 40% del bilancio comunale e anziché regalare stipendi favolosi a manager, a spin doctor e ai futuri consiglieri dell'Expo 2015 spa, è necessario fare di più per gli ultimi, i disperati, e coloro che non contano nulla. Essi sono stati privati della loro dignità personale e ora vivono ai margini della società ricca e opulenta, della società che vuole fare l'esposizione dell'Expo nel 2015 ma si dimentica dei suoi 800 barboni. La città della moda, la città del terziario avanzato, della Borsa, dei quotidiani più importanti del Paese, delle Banche e delle Assicurazioni che pensa al profitto, e non già alla solidarietà. Non basta dire che i clochard non vogliono andare a dormire nei dormitori pubblici, non basta regalare qualche coperta. Qui manca una strategia, manca un piano d'azione, manca un progetto per questi poveri cristi. Questi uomini e queste donne rischiano la morte ogni notte e voi avete il coraggio di parlare di piano antifreddo. Ma almeno sapete cosa significa dormire con pochi abiti e una coperta? Sapete cosa vuol dire desiderare la morte piuttosto che vivere in condizioni disumane? Allora avete l'obbligo morale di aprire la metropolitana di notte, di reclutare vigili urbani per garantire sicurezza nel corso della notte come fanno a New York. Signora Moioli vada negli Usa se vuole capire cos'è un piano anti freddo. Scambi le sue scarse e modeste esperienze in una metropoli come Milano con quelle di altre metropoli e vedrà che l'apertura della metropolitana per una o due settimane è un fatto del tutto normale, lecito e consentito. Ma a Milano si scelgono 5 unità mobili, due volontari e due vigili per unità che invece dovrebbero essere 20 come le vecchie zone della città attualmente diventate nove. Con 20 unità si può monitorare il territorio milanese di 182 Kmq, ma con 5 non fa nulla. E i cittadini più emarginati rischiano la pelle. I soldi ci sono. Attingete dal bilancio per l'assistenza e garantite il soddisfacimento dei bisogni per queste persone. Il compito della politica è quello di interpretare i bisogni della gente e dare ad essi una risposta concreta ed efficace. Stasera e stanotte le previsioni metereologiche prevedono per Milano la neve e il peggioramento delle condizioni del tempo non aiuta. Dov'è finita Milano col cuore in mano? No. Sono cambiati i tempi. C'è molto egoismo, molto individualismo, indifferenza tra i cittadini e anche nelle Istituzioni. Non esiste una cultura della solidarietà. C'è la corsa al denaro, al potere, e alla carriera. Rimpiangiamo tutti il cardinale Carlo Maria Martini che con la sua Lettera Pastorale "Farsi prossimo" (1985) ci aveva indicato le linee di attuazione di codesta cultura. E ancora: la cultura dell'accoglienza verso gli stranieri non c'è e non viene attuata. Ci sono molto razzismo , xenofobia e un sacco di pregiudizi verso gli stranieri eccetto quando qualcuno fa business su di loro. La Sindachessa Letizia Moratti è in vacanza e ha dato la delega all'assessore Mariolina Moioli e ci auguriamo vivamente che si tenga in contatto con la sua subordinata per informarsi costantemente della situazione di questi 800 clochard e dia disposizione di aprire la metropolitana di notte. A Milano esistono purtroppo ancora situazioni di autentica povertà fisica e psicologica: gruppi di persone o singoli individui conducono una vita non certamente adeguata alla loro dignità umana; soffrono atrocemente la solitudine, l'abbandono, l'emarginazione, la discriminazione. Si assiste al fenomeno dell'emergenza dei nuovi poveri: i disabili fisici e psichici, per i quali le moderne leggi hanno sì approntato provvedimenti adatti alle loro menomazioni, ma che hanno urgente bisogno dell'affetto e della disponibilità di tutti, di una vera conversione di mentalità nei loro confronti; gruppi di giovani - e il fenomeno è ormai salito a preoccupanti livelli di guardia - i quali, disillusi, cercano nella droga l'appagamento dei loro sogni spezzati; gli anziani, molti dei quali vivono in situazioni veramente drammatiche. È qui, nel mondo di tanti e tanti nostri fratelli bisognosi del nostro aiuto, del nostro affetto, delle nostre cure, che si inserisce l'opera permanente, indispensabile, continua, metodica della "Caritas", la quale deve anzitutto formare le coscienze dei fedeli all'imprescindibile esigenza dell'apertura, della disponibilità, della dedizione verso gli altri, con la convinzione che ogni contributo che si da alla comunità ecclesiale nella sua capacità di donarsi, costituisce un aiuto per la sua crescita nella maturità cristiana e per la incisività della sua testimonianza nel mondo. Giovanni Paolo II diceva: "Quando una società, lasciandosi guidare unicamente dai criteri del consumismo e dall'efficienza, divide gli uomini in attivi ed inattivi, e considera i secondi come cittadini di seconda categoria, abbandonandoli alla loro solitudine, non si può chiamare veramente civile. Quando una famiglia non vuole in casa le persone del proprio sangue, della prima e della terza età, i bambini e gli anziani, e gli uni e gli altri trascura in qualche modo o forma, non merita certo il titolo di comunità di amore." L'uomo è la base di ogni cosa. Esso deve essere rispettato nella sua personale e trascendente dignità. La sua dimensione sociale deve essere rispettata: la personalità umana e cristiana non può realizzare se stessa, in effetti, se non nella misura in cui l'egoismo esclusivista viene respinto, poiché la sua chiamata è insieme personale e sociale. I valori umani, i valori morali sono alla base di tutto. La legge non può prescinderne, né nei suoi obiettivi, né nei suoi mezzi. Per queste ragioni ci auguriamo che la persona venga messo alla centro dell'attività politica della Giunta Moratti. Non è tempo di sprechi e di regalie. E' tempo invece di sobrietà e di austerità e di aiuto per coloro che sono in difficoltà come gli 800 clochard milanesi.
fonte: IMG Press
lunedì 5 gennaio 2009
I CLOCHARD OGNI NOTTE DORMONO AL FREDDO E ALL'ADDIACCIO E I POTENTI PENSANO ALL'EXPO
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