Qualche giorno fa il presidente americano Barack Obama, al Late Show di David Letterman, diceva (un po’ scherzando e un po’ sul serio) che sul suo tavolo non arrivano mai problemi che abbiano una soluzione semplice. Fatte le dovute proporzioni, in una situazione un po’ simile si trova anche il sindaco Pd di Luzzara (Reggio Emilia), Stefano Donelli. Luzzara è il comune italiano con la più alta concentrazione di stranieri (19%). Dieci anni fa erano appena il 2%. In “soldoni” su novemila abitanti gli stranieri sono 1600.
Spiega l’assessore alla scuola Mirco Terzi: “La concentrazione di stranieri a Luzzara è stata favorita anche da grossi agglomerati industriali come quelli della vicina Suzzara (in provincia di Mantova) che hanno offerto nuove opportunità agli immigrati. In più la nostra zona offriva condizioni immobiliari più favorevoli”.
Una situazione che in Emilia non è certo unica. Basti guardare al distretto industriale di Sassuolo. Attorno alla cittadina modenese e alla sua industria ceramica si è aggregata una fetta consistente di immigrazione. I paesi vicini, come Fiorano e Formigine, spesso sono diventati i “dormitori” di chi lavora a Sassuolo. Quando Sassuolo è passata in mano alla Lega in aprile, il neo-sindaco ha fatto sapere che avrebbe chiuso la Moschea e che gli altri comuni se ne sarebbero dovuti far carico. La risposta è stata secca: se Sassuolo vuol fare da “capo distretto” e vuole le scuole e gli ospedali si faccia carico anche della Moschea.
Ma come si risolvono queste tensioni? In un Paese in cui la tenuta democratica e istituzionale non fosse stata minata da Lega e Berlusconi, probabilmente con il dialogo e il confronto. In Italia, oggi, purtroppo solo con proclami ideologici.
Torniamo a Luzzara. Sempre l’assessore alla scuola Terzi spiega che la contaminazione tra le culture fatta in senso positivo ha tempi lunghi. Nei tempi brevi restano soprattutto le tensioni. Ma Luzzara in questi anni ce l’ha messa tutta per integrare pakistani e indiani. Tanto che una delle edicolanti del paese è una signora indiana che sarà delegata al congresso provinciale del Partito democratico.
E allora, come nasce la classe di soli bambini indiani? Gigliola Venturini, che è responsabile scuola del Pd di Reggio Emilia difende il sindaco di Luzzara: “Penso che accusare di razzismo l’istituzione scolastica e l’amministrazione comunale sia ingeneroso e sbagliato. Si tratta di istituzioni da anni in frontiera, a difesa della coesione sociale e dell’integrazione, con azioni e progetti conosciuti a livello nazionale”. E poi spiega: “Accade che a Luzzara solo 13 coppie di genitori italiani abbiano iscritto i propri figli alla scuola dell’infanzia statale, minacciando di andare via se separati, mentre tutti gli altri un’altra strada l’hanno già presa”. L’altra strada sarebbe poi, detta brevemente, la scuola materna della parrocchia.
Quella della classe di stranieri, continua la Venturini, è “una situazione estrema a cui è corrisposta una scelta estrema per le istituzioni, ancorché dolorosa”.
fonte: viaemilianet
martedì 13 ottobre 2009
Una classe fatta solo di bambini stranieri
Etichette: india, pakistan, reggio emilia, scuola, segregazione
Pubblicato da AdminK alle 22:16
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