perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


giovedì 8 ottobre 2009

Il salvataggio non è un reato

Salvare vite umane non costituisce reato. Molti lo riterranno scontato, eppure è la notizia dell'anno. Anzi degli ultimi cinque anni. Tanto infatti è passato dal 12 luglio 2004, quando l'equipaggio della nave Cap Anamur della omonima ong tedesca, venne arrestato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dopo aver salvato la vita a 37 naufraghi soccorsi nel Canale di Sicilia. Dopo un estenuante processo durato 5 anni e oltre 30 udienze in cui sono stati sentiti più di 40 testimoni, il Tribunale di Agrigento oggi ha assolto con formula piena gli imputati: Elias Bierdel e Stefan Schmidt, rispettivamente presidente dell'associazione Cap Anamur e comandante dell’omonima nave, perché "il fatto non costituisce reato". Il primo ufficiale Vlasimir Dachkevitce, è stato invece assolto per non avere commesso il fatto. Una sentenza per niente scontata, che smonta l'impianto accusatorio dei pubblici ministeri Santo Fornasier e Gemma Milani, che avevano sostenuto che non si fosse trattato di un salvataggio, quanto piuttosto di “una grande speculazione mediatica per pubblicizzare un film documentario e trarne vantaggi di notorietà”. Per questo l'accusa aveva chiesto la condanna degli imputati a 4 anni di carcere e 400.000 euro di multa.

Finisce così il calvario degli imputati, finiti sotto giudizio per aver rispettato il diritto marittimo, che obbliga al salvataggio e all'accompagnamento dei naufraghi nel porto sicuro più vicino. Una norma che però stride con il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di cui si rende autore chiunque accompagni sul territorio italiano cittadini stranieri privi di un regolare visto d'ingresso. E infatti il caso Cap Anamur non è l'unico. In molti ricorderanno le vicende del cargo Pinar, che ad aprile rimase bloccato per giorni in mare con dei naufraghi a bordo, in attesa che l'Italia ne autorizzasse lo sbarco. Quanti invece ricordano il caso dei sette pescatori tunisini di Teboulbah? L'8 agosto 2007 salvarono 44 naufraghi e li sbarcarono a Lampedusa, dove vennero arrestati in flagranza di reato, con l'accusa – di nuovo – di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per loro la sentenza è fissata al 17 novembre 2009.

fonte: Peacereporter

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