perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


giovedì 1 ottobre 2009

Insulti razzisti tra baby calciatori

È accaduto nella gara disputata in via della Roggia con il Fiume Veneto-Bannia Multa alla squadra pordenonese e squalifica di un suo giocatore per 5 giornate. «Un avversario gli ha ripetuto "sporco negro torna a casa" Altre offese da un genitore»

Calcio e razzismo. Dalla serie A fino ai campionati giovanili. Una piaga che si sta allargando pericolosamente a macchia d'olio, visto anche l'allarmante episodio che ha rovinato due domeniche fa una giornata di sport giovanile sul campo udinese nella zona di San Rocco. Di fronte le formazioni giovanissimi regionali dei padroni di casa dei Rangers e del Fiume Veneto-Bannia. Preso di mira durante la partita e al termine della gara un giocatore ghanese in forza ai Rangers, insultato e offeso con frasi di stampo razzista dagli avversari e da alcuni tifosi della squadra pordenonese. Fatto censurabile e reso ancora più grave perché stiamo parlando di ragazzini di 13 anni e di genitori che dovrebbero dare il buon esempio e, in questo caso, invece sono i primi a manifestare preoccupanti atteggiamenti razzisti. Perché è questo quanto è successo sul campo dei Rangers.
Nel racconto del presidente della società udinese Mauro Marrandino, che ha anche inoltrato una testimonianza scritta alla Federcalcio regionale per segnalare l'accaduto, c'è tutta l'amarezza per una giornata di sport macchiata dall'atteggiamento ignorante di alcune persone.
«Per tutta la durata della partita il nostro giovanissimo attaccante è stato fatto bersaglio da un avversario di insulti che avevano come argomento il colore della sua pelle - spiega Marrandino -. "Sporco negro torna a casa", tra gli epiteti che il tredicenne ghanese ci ha riferito di aver subito. Qualcosa di inconcepibile che alla fine della partita ha rischiato di far nascere una mini-rissa in campo, scongiurata soltanto dal pronto intervento dei dirigenti delle due squadre».
La tensione si è spostata fuori del terreno di gioco, sulla tribunetta dove erano presenti i genitori dei baby-calciatori. «Il papà del ragazzo del Fiume Veneto ha cominciato a inveire contro il nostro giocatore - aggiunge il presidente dei Rangers - con frasi irripetibili. E quando io ho cercato di farlo ragionare, di fargli capire che cosa stava dicendo, è sbottato con ulteriori offese razziste arrivando al punto di affermare di essere orgoglioso di sentirsi razzista. "I negri e i terroni dovrebbero tornarsene a casa loro", ha urlato abbandonando il campo, trovando ancora da dire con qualche nostro dirigente. A quel punto gli altri genitori del Fiume Veneto si sono dissociati e un paio di mamme ha chiesto personalmente scusa agli amici del nostro ragazzo africano presenti a vedere la partita».
Un comportamento sia nel rettangolo di gioco, sia al di là della rete di recinzione che non è sfuggito all'arbitro della partita che nel suo referto ha riportato tutto per filo e per segno: e ieri il giudice sportivo regionale è intervenuto con il pugno pesante, squalificando il giovane giocatore del Fiume Veneto per cinque giornate e irrogando un'ammenda di 500 euro nei confronti del club della Destra Tagliamento per responsabilità oggettiva nella «condotta gravemente ingiuriosa posta in essere da alcuni propri sostenitori, dopo la fine della gara, nei confronti di un giocatore della squadra avversaria; tale condotta, comportante grave offesa per motivi di razza, assume carattere di particolare gravità in quanto le espressioni di discriminazione sono state proferite al termine di un incontro fra squadre della categoria Giovanissimi (nati negli anni 1995 e 1996), nei confronti di un giovane calciatore di appena 13 anni della squadra dell'Asd Rangers».
«Mi dispiace per il Fiume Veneto - conclude Marrandino -, si trova a pagare per causa di un paio di persone ignoranti che poi non sono neppure dirigenti. Tra noi e loro non c'è alcuna acredine, anzi abbiamo già parlato della partita di ritorno: pranzeremo tutti assieme, dirigenti, giocatori e genitori per dimostrare che il nostro calcio è comunque pulito. E pulito vogliamo che rimanga».

fonte: Messaggero Veneto

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