perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


mercoledì 26 giugno 2013

Musicista senegalese aggredito a Milano


Venerdì 28 giugno 2013 alle ore 18.30 in Largo Fratelli Cervi, con artisti, associazioni e abitanti della zona 2.

Kal dos Santos, musicista, attore, compositore e fondatore dell’Associazione Culturale Mitoka Samba, prima orchestra di percussioni afro-brasiliana a Milano, artista che collabora con realtà musicali, associazioni, compagnie teatrali e di danza di respiro nazionale e internazionale (MUSE/Italia, PIME, Roda da Vida, Banda Osiris, Delma Pompeo, Gabriele Vacis, Miriam Makeba ecc.), è stato aggredito e picchiato brutalmente da un gruppo di persone.

Il fatto è avvenuto mercoledì 19 giugno in via Venini, angolo via Popoli Uniti intorno alle 19.00.

Kal era in zona Pasteur perché aveva consegnato l’auto al meccanico e stava tornando verso la metro a piedi, quando è stato indicato da un bambino come colui che il giorno prima lo aveva picchiato. In quell’istante sono arrivati tre uomini che lo hanno fermato e subito accusato del fatto. Kal non è riuscito nemmeno a dire di non conoscere quel bambino e di non essere di quella zona, che subito hanno iniziato ad aggredirlo brutalmente con calci, pugni, ginocchiate, sbattendogli la testa sulle auto parcheggiate, strappandogli i capelli e cercando di derubarlo della borsa e del cellulare

Durante l’aggressione ai primi tre uomini si sono aggiunte altre persone. Nessuno si è prodigato per aiutarlo, fatta eccezione per una persona che ha cercato invano di difenderlo.

Gli aggressori hanno rotto delle bottiglie e si stavano avvicinando minacciosi con i cocci, quando l’arrivo di una pattuglia della polizia li ha messi in fuga. Sembravano italiani e parenti del bambino che aveva indicato Kal come colui che gli aveva dato uno schiaffo il giorno prima.

Kal è stato ricoverato fino al giorno seguente ed è dovuto tornare per altre medicazioni in ospedale. Un presidio festoso, di denuncia e solidarietà, può essere il modo migliore di sanare le sue ferite fisiche e morale e dare forza a chi, nella comunità brasiliana e a Milano, rifiuta questa brutale violenza