perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


lunedì 21 settembre 2009

Roma: senegalese pestato ed ucciso

In un sentiero che si trova all'incrocio fra via Appia Pignatelli e via dell'Almone, stamani verso le 9.10 è stato trovato il cadavere di un cittadino senegalese, conosciuto nella zona per la sua attività di lavavetri, ma che era attualmente senza fissa dimora.
Il volto dell'uomo era tumefatto, segno che prima di essere assassinato ha subito un violento pestaggio.
"E' un fatto orribile," commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti del Gruppo EveryOne, "ma ancora più inquietante è la censura attuata da tutti i media italiani di fronte all'episodio, che è stato divulgato senza alcun rilievo, come si trattasse di un evento senza importanza. Se al posto di un nero senegalese, vi fosse stata una donna o un ragazzo italiano, i giornali ospiterebbero la notizia nelle prime pagine e da ogni parte si solleverebbe un allarme-violenza nella Capitale".
Le autorità hanno rilevato nella tragedia elementi sufficienti per parlare di omicidio.
"Eppure niente," prosegue EveryOne, "come se la propaganda xenofoba promossa da partiti razzisti e da politici che cavalcano l'onda anti-immigrazione avesse ormai fatto breccia nelle coscienze di tutti gli italiani, compresi i responsabili di una corretta informazione. In misura meno grave, ma egualmente significativa, si è assistito oggi all'ennesimo episodio di razzismo anche nel calcio, dove a Cagliari i campioni dell'Inter di origine africana Balotelli (che ha nazionalità italiana) ed Eto'o sono stati fischiati e insultati a più riprese da gran parte del pubblico sugli spalti".
"Abbiamo segnalatà alle autorità internazionali" concludono gli attivisti, questi ennesimi, gravissimi e inammissibili accadimenti, sollecitando una presa di posizione decisa e inequivocabile da parte delle Nazioni Unite, dell'Unione europea e dei Paesi civili".

fonte: AGIPRESS

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