perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


lunedì 28 settembre 2009

Chiede di non fumare sul bus, nigeriana presa a schiaffi e insultata

Presa a schiaffi davanti alla sua bambina di 8 anni e insultata con epiteti razzisti da due ragazzine, una italiana e una ucraina, cui la donna, di origini nigeriane, aveva chiesto di spegnere la sigaretta che le due fumavano sull'autobus. È accaduto lunedì mattina a Tor Bella Monaca, quartiere periferico della Capitale, sulla linea 59 intorno alle 7.40 e a raccontare la vicenda è un'amica della donna e testimone del fatto.

IL RACCONTO - «Stavamo sull'autobus per portare a scuola i nostri bambini che frequentano il nostro istituto - ha detto la testimone, Maria Edima Venancio Rocha, di origine spagnola -, la mia amica ha visto queste due quindicenni che avevano acceso una sigaretta all'interno della vettura e ha chiesto loro di spegnerla perché dava fastidio alla sua bambina. Per tutta risposta, le due hanno cominciato a insultarla con frasi come "Brutta negra, stai zitta, tornatene al Paese tuo"».

ALLA FERMATA - Scese alla fermata in via Pier Ferdinando Quaglia, è cominciata una agitata lite. Secondo il racconto della 14enne italiana, la nigeriana avrebbe cominciato a strattonarla, quindi lei per difendersi le avrebbe dato uno schiaffo. In quel momento sono arrivati agenti della polizia che passavano di là e hanno separato le due. La ragazzina ha ammesso di aver fumato una sigaretta, «ma l'ho spenta subito». La donna nigeriana, incensurata e con permesso di soggiorno in fase di rinnovo, ha raccontato di essere stata aggredita con insulti razzisti tra cui «negra». A quel punto gli agenti hanno invitato la donna in questura per sporgere denuncia, ma lei ha rifiutato. Le ragazzine sono state quindi spedite a scuola.

fonte: Corriere della Sera

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