Uno dei film che ho visto con maggior piacere quest’agosto a New York è stato District 9. Narrava di un naufragio alieno sul nostro pianeta avvenuto vent’anni fa, dopo il quale gli extraterrestri contenuti nell’astronave in avaria venivano messi in campi di detenzione e trattati di merda dagli esseri umani. Una metafora trasparente dell’apartheid e del razzismo tra normali terrestri, evidenziato ancora di più dalla campagna di marketing virale fatta per il lancio: una serie di cartelli con la scritta For humans only, che apparivano su autobus, metro e porte di locali. For humans only, solo per gli esseri umani. Sparisci schifoso alieno.
Mi chiedevo come una cosa del genere sarebbe stata accolta nel nostro paese, dove la questione di chi si deve sedere o meno sugli autobus è, purtoppo, davvero ancora in discussione, e gli “alieni” vengono davvero messi in orridi campi di detenzione. Avrebbe innescato un dibattito? La Lega e i razzisti nostrani si sarebbero riconosciuti nello specchio deformante del film?
Evidentemente sì, ma evidentemente la loro opinione ha più peso di quella di chi razzista non è, tanté che gli accorti distributori hanno deciso di invertire il messaggio. I cartelli del District 9 italiano portano minacciose scritte: Solo per Alieni. Oppure, Vietato agli esseri umani, che ribaltano il senso del film. Non siamo più noi le carogne, ma loro gli esseri pericolosi, che ci vogliono male (vedi sotto). Mi dispiace per questo paese. Siamo davvero messi male, se se ne sono accorti anche quelli del marketing.
fonte: Nova
lunedì 21 settembre 2009
Gli alieni siamo noi
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