perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


lunedì 28 settembre 2009

‘Brutta negra torna in Africa’. Succede a Udine, via della Roggia

Tutto nasce da un parcheggio maldestro. Ma quella che sembra una delle tante discussioni cui capita di assistere nelle ore di punta diventa quasi subito un’aggressione. Prima verbale e poi anche fisica. Alla scuola elementare Lea D’Orlandi mercoledì pomeriggio sono volati spintoni, calci e pugni. E gli insulti a un’automobilista “indisciplinata” si sono trasformati in frasi a sfondo razzista.

Perché l’automobilista è una donna di colore originaria del Congo. Vive in Italia da 20 anni, da 15 abita a Udine e una cosa così – dice – «non le era mai capitata prima». Non ha problemi a presentarsi con nome e cognome, ma per tutelare lei e i figli minorenni indichiamo come prevede la legge solo le sue iniziali, ossia B.M.

Il diverbio scoppia proprio all’uscita della scuola di via della Roggia, di fronte agli occhi sgranati di decine di bambini e genitori che assistono increduli a quanto sta accadendo. B.M. sa di non aver fatto un parcheggio perfetto, ma quando viene insultata da tre donne anche per il colore della sua pelle pretende delle scuse e rimedia uno sputo in faccia e un morsicone alla mano. La “discussione” degenera: spinte, strattoni, anche calci e pugni. Qualcuno prova a intervenire per mettere fine allo scontro mentre B.M. decide di chiamare i carabinieri. «Mi hanno sputato in faccia dicendomi “brutta negra tornatene in Africa” – spiega – . Non potevo fare finta di niente. Ma c’erano i bambini e così ho risposto che forse Dio aveva finito il colore e per quello non mi ha dipinto di bianco. Ho cercato di sdrammatizzare insomma. E’ vero che il mio parcheggio non era perfetto, ma a quell’ora è impossibile trovare un posto e comunque ho cercato di mettere l’auto dove non dava fastidio a nessuno. Poi – prosegue – ho chiesto a un’amica di accompagnare a casa mia figlia e ho preteso delle scuse, ma sono stata aggredita di nuovo così ho chiamato i carabinieri che hanno raccolto i miei dati anagrafici e quelli delle donne che mi hanno insultata e mi hanno suggerito di andare al pronto soccorso».

Il referto dei medici parla di una prognosi di 15 giorni.

fonte: Il giornale del Friuli

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