Da qualche settimana l'acqua in un paio di fontanelle non scorre più. Una è antistante il mercato comunale di Talenti, l'altra è vicino a un piccolo campo rom. Il minisindaco in quota Pdl, ex destra sociale poi An con lunga militanza nel Fronte della gioventù, è andato di persona a controllare le soste dei rom, con camper e indecorosi lavaggi in fontanella. «Tutti i commercianti del mercato mi hanno detto che i rom danno fastidio. Io gli devo dare una risposta. Questo non è razzismo, farò anche un progetto di integrazione». Ma l'acqua è un bene di tutti... «Appunto perché è un bene di tutti l'ho fatta chiudere: la usavano solo in pochi!».
Ma per i rom del quartiere, in Italia anche da più di 30 anni, i rubinetti chiusi sono un'offesa. «L'acqua non si nega neanche ai cani, questo è razzismo come le classi ponte per i bambini migranti della Gelmini» - dice Najo Adzovic, portavoce del campo rom Casilino 900 durante un sit-in di protesta contro le fontanelle chiuse. Il minisindaco minimizza. Anche sulla valenza simbolica della chiusura. A Talenti i ragazzini vanno in giro con la foto del Duce nel portafoglio, sui muri c'è scritto "Talenti nera", non crede che misure ghettizzanti possano solo aumentare la tensione? «Nel portafoglio c'è chi porta la foto della fidanzata chi quella del Duce o di chi gli pare. Sulle mura, a Talenti, ci sono scritte neofasciste perché è un quartiere più nero di altri, il Tufello è più di sinistra e ci sono scritte di sinistra. È ovvio. Io devo prima di tutto garantire il decoro alla mia gente che infatti mi ha ringraziato per le fontane chiuse».
fonte: L'unità
venerdì 17 ottobre 2008
«Fontanelle vietate agli zingari», vergogna a Roma
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