perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


giovedì 9 ottobre 2008

Cassazione: violenza uguale razzismo se la vittima è immigrata

Se il reato di violenza privata “costituisce una manifestazione di disprezzo nei confronti di una persona di colore”, la pena è aumentata dall’aggravante dell’odio razziale. Questa, in sintesi, la conclusione di una sentenza della Cassazione (quinta sezione) depositata oggi che ha confermato la pronuncia della Corte d’appello di Torino che aveva condannato, con l’aggravante, un ragazzo che aveva minacciato di investire con l’auto con immigrato allo scopo di spaventarlo. L'imputato, un giovane di 24 anni, era alla guida della sua auto in compagnia di tre amici quando, visto un uomo di colore in difficoltà sulla strada, invece di prestargli soccorso, aveva urlato l'espressione “schiaccio il negro!”, spingendo il piede sull'acceleratore e lanciando la macchina contro il malcapitato, che si era sottratto all'investimento saltando sul marciapiede. I giudici di merito hanno derubricato l’accusa originaria, contestata dalla Procura, di tentato omicidio e hanno condannato il ragazzo per violenza privata aggravata da motivi di discriminazione razziale, come prevede la legge Mancino.

L’avvocato del giovane, nel ricorso, ha definito l'episodio una "smargiassata". I giudici hanno invece rilevato che “la condotta dell'imputato era finalizzata quanto meno ad incutere timore alla persona di colore e costituiva chiara manifestazione di disprezzo ed avversione nei confronti di una persona di colore, perché l'azione era motivata esclusivamente dal fatto che si trattava di una persona appartenente ad una razza diversa”. A parere della Cassazione “valutazione discriminatoria di inferiorità della persona di colore rendeva legittimo, secondo il ricorrente, utilizzare quella persona come semplice oggetto di un gioco pericoloso”. “Questi sentimenti di disprezzo razziale, ostilità, desiderio di nuocere ad una persona di razza diversa, di convinzione di avere a che fare con persona inferiore e non titolare degli stessi diritti – proseguono i giudici nella motivazione della sentenza - alimentano quel conflitto tra le persone che testimonia la presenza dell'odio razziale”.

fonte: Il Velino

0 commenti: