perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


domenica 8 febbraio 2009

Il delirio xenofobo del “Giornale”

Meno male che c'è il Cospe, una delle organizzazioni promotrici della campagna "Mettiamo al bando la parola clandestino", altrimenti non avrei mai scoperto la caccia al rumeno lanciata da "Il Giornale" sul proprio sito web, da cui mi tengo prudentemente alla larga.
Il 4 febbraio, alla vigilia del decreto che trasforma i medici in poliziotti/spie, legalizza le ronde di vigilantes e batte cassa sulla pelle dei piu' poveri con la tassa sul permesso di soggiorno, il sito ilgiornale.it da' lezioni di populismo con l'articolo "Cacciamoli. Bucarest si riprenda le sue canaglie".

Un articolo che sarebbe ridicolo se non fosse inquietante, dove Paolo Granzotto parla di "rispedire al mittente la feccia romena", e spera "che non mi si dia del razzista se chiamo col loro nome individui che ammazzano, stuprano, rubano agendo con furore belluino". Il teorema è semplice: mandiamoli a casa loro perchè da noi la giustizia è troppo buonista.

E allora portiamo questo ragionamento alle estreme conseguenze, e in nome del federalismo carcerario solleviamo i contribuenti dalle spese relative al mantenimento dei detenuti di altre regioni. Ma forse anche in questo caso qualcuno verrebbe a dirci che i terroni delinquono di piu' e quindi a rimetterci sono sempre i "lumbard", che danno la "sbobba" in carcere anche a chi non meriterebbe di mangiarla perchè nato altrove.

Granzotto si chiede anche "se desti più furore sapere che il colpevole in qualche modo l'ha fatta franca - magari scarcerato dopo un paio di giorni - o sapere che è fuori dai piedi, in qualche galera o in qualche souk [sic!] romeno".

E che saranno mai questi "souk romeni"? L'immagine evocata da questo articolo è quella di un carcere duro tipo quello che ospitava Dustin Hoffman e Steve McQueen in "Papillon", dove carcerieri unti e nerboruti sono pronti a farti fuori al minimo gesto di ribellione. In realta' ci vuol poco a confondere i mercati arabi con un piatto nordafricano, e dall'unione dei "suq" con il "couscous" nasce il "souk" di Granzotto.

La notizia gira su Facebook fino ad incontrare l'ironia dello scrittore pugliese Giuliano Pavone: "dall'articolo si evince che Granzotto non sa cosa sia un suq, convinto che la Romania - dove notoriamente si parla l'arabo, altrimenti non potrebbero essere così canaglie - sia piena di suq. A quando i kibbutz paraguayani e gli igloo congolesi?".

Il senso di grottesco che nasce da questo esempio eclatante di disinformazione aumenta al pensare che queste cose sono scritte anche con soldi "rumeni": quelli versati al fisco dai lavoratori immigrati e successivamente dirottati ai quotidiani grazie ai finanziamenti pubblici. Se fossimo un paese civile, il razzismo ce lo pagheremmo almeno di tasca nostra, e oltre alla "feccia rumena", avremmo il coraggio di perseguire anche quella italiana, perfino quando si nasconde nei banchi del Parlamento e nelle redazioni prestigiose.

fonte: Micromega

5 commenti:

Anonimo ha detto...

LA FECCIA ITALIANA SIETE VOI !!!!

Antonio ha detto...

Ognuno a casa propria, non è un diritto divino pretendere di entrare in un Paese. E poi esigere sussidi,case popolari, aiuti vari, pasti gratis... senza pagare un cent di tasse. Le risorse sociali sono poche già per noi italiani. Quindi non chiamate "risorse" un'orda di straccioni inutili, despecializzati, ignoranti, spesso (non sempre,ma spesso) delinquenti, arroganti... in casa d'altri si entra legalmente e le risorse si chiedono educatamente. Prima si dà agli italiani,ai padroni di casa, poi se avanza si aiutano i regolari meritevoli. Il contribuente italiano non è il fesso che deve sempre e comunque pagare per tutto e tutti. La solidarietà non si impone,chi vuole aiutare i popoli in difficoltà lo può benissimo fare coi propri soldi o recandosi lì personalmente, senza intaccare coattivamente i soldi di tutti gli italiani. Non possiamo farci carico di tutti i pezzenti del mondo. L'immigrazione, lungi dall'essere una risorsa, è un costo ed un problema enorme per chi ospita...ma chi l'ha detto che si debba fare per forza questa multiculturalità? Secondo me è solo una romanticherìa, demagogia allo stato puro senza alcun vantaggio tangibile (solo per gli scrocconi ospitati), anzi. Leggete la cronaca nera... senza tutti questi delinquenti immigrati senza nulla da perdere, le nostre polizie potrebbero combattere meglio i criminali nostrani. Non è razzismo, i clandestini devono andarsene tutti e subito, senza distinzione di razza alcuna. Solidarietà a Granzotto ed al Giornale.

Anonimo ha detto...

Solidarietà assoluta al Giornale, fuori la feccia romena, non passa giorno che non si legge di crimini efferati puntualmente commessi dai soliti romeni, dagli stupri, alle rapine con pestaggi, alle carte di credito clonate, agli omicidi. Basta buonismo, basta demagogia, ci siamo stufati!

Anonimo ha detto...

ha ragione il giornale. i romeni sono solo escrementi da cacciare via. delinquenti da forca,selvaggi,vigliacchi portateli a casa dei buonisti che li difendono, ma a spese loro please. Basta con questi stramaledetti immigrati di bassissima qualità che cagano e pisciano per strada. Con tutti i problemi che ci sono in Italia a cosa si pensa,a far entrare morti di fame senza nulla da perdere. Italia:il ricettacolo della schiuma migrante mondiale.

Anonimo ha detto...

Penso che si debba combattere per un mondo migliore.. Contro gli egoismi e l'ignoranza... Penso che la parte sana del paese sia maggioranza, ed i razzisti, ignoranti e qualunquisti stile i lettori de Il Giornale saranno spazzati via con la scolarizzazione del Paese. Processo lungo ma inesorabile.