L'Italia si incammina «verso il baratro delle leggi razziali». Famiglia Cristiana è durissima, si scaglia contro il Carroccio come forse mai era accaduto in passato. Ma richiama anche quei cattolici della maggioranza che non provano «nessun sussulto di dignità in nome del Vangelo» e dunque «peccano di omissione ». La Lega, con il ministro dell'Interno Roberto Maroni, annuncia querele, confortata da un centrodestra che nell'ufficialità fa quadrato. Ma il malumore per le iniziative leghiste forse non è limitato ai Paolini: in Lombardia, il progetto di legge padano per la creazione di una polizia regionale viene seccamente bocciato dagli alleati.
L'editoriale di Famiglia Cristiana è di fuoco: «Il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane, è stato sdoganato nell'aula del Senato della Repubblica ». Come? Con i «medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini, i cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari al pari dei bravi di don Rodrigo, i registri per i barboni, i prigionieri virtuali solo perché poveri estremi, i permessi di soggiorno a punti e costosissimi». Insomma: «La "cattiveria", invocata dal ministro Maroni, è diventata politica di governo» e si è «varcato il limite che distingue il rigore della legge dall'accanimento persecutorio».
fonte: Il Corriere della Sera
martedì 10 febbraio 2009
Famiglia Cristiana: leggi razziali
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