Se ne parla da anni, ma negli ultimi tempi le voci si sono fatte più insistenti: don Luciano Scaccaglia potrebbe essere trasferito dalla chiesa di Santa Cristina e mandato altrove. Qualcuno parla della parrocchia di Vico Fertile, dove da poco è venuto a mancare don Piazza. Altri vociferano di un trasloco dalle parti di Collecchio, con una decisione partita addirittura dall'alto del Vaticano. Anche se nessuno per il momento conferma il trasferimento c'è già chi plaude alla novella. "Se venisse davvero allontanato sarebbe una bella notizia". E' il commento di Massimo Moine, consigliere di An, uno che da sempre osteggia il sacerdote.
"Ha sempre avuto problemi con la Curia", dice Emanuele, barista del Piccolo Caffè di strada Repubblica, a pochi passi dalla parrocchia. "Creava problemi occupandosi di politica. Parlava dei ricchi come se fossero dei ladri e ha anche ospitato clandestini senza rispettare le leggi. Un sacerdote non dovrebbe comportarsi così".
L'assenza dei suoi manifesti di denuncia davanti alla chiesa sembra parlare più di qualsiasi pettegolezzo. "Stamattina non è venuto qua al bar", racconta Stefania della Caffetteria Corallo in via XXII Luglio, proprio dietro Santa Caterina. "Da tempo molte famiglie hanno smesso di frequentare la parrocchia, soprattutto la gente ricca, d'élite. Non gli mandano più neanche i bambini al catechismo". "Ad alcuni non va giù che aiuti ‘quella gente'", aggiunge sua sorella Cinzia.
Il suo operato divide i parmigiani da 22 anni. Animalista e marxista dichiarato, contrario al ritorno della messa in latino voluto da Ratzinger, don Luciano si è espresso apertamente a favore degli omosessuali, ha fatto scrivere la prefazione di un suo libro a Fausto Bertinotti e pochi anni fa ha dato rifugio in parrocchia a 21 extracomunitari senza dimora. I suoi fedeli entusiasti sono numerosi quanto i suoi detrattori. Dopo che nel 2007 un cittadino gli ha sferrato un pugno mentre sistemava sul marciapiede i suoi manifesti contro il razzismo e il capitalismo, il consigliere comunale Carmelo La Maina di Impegno per Parma, ha definito Scaccaglia un "seminatore di odio".
Chi lo ama invece piange. "È uno dei pochi che si interessa degli invisibili, ha sempre gridato contro l'indifferenza, è sempre stato dalla parte degli ultimi". Lo dice chi collabora con lui, e ora chiede l'anonimato. Ha paura di danneggiarlo, perché dice: "Non vogliamo ulteriori polemiche. Anzi, non vorremmo che si tratti di una provocazione".
fonte: La Repubblica
mercoledì 26 novembre 2008
Prete anti-razzismo trasferito da Parma
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