Un gruppo di intellettuali contesta le scelte del sindaco su immigrati e rom
PISA.Il clima di razzismo e di intolleranza rischia di penetrare a Pisa. Nella città della Torre, che in anni recenti si è spesso proposta ed è stata percepita a livello nazionale come un laboratorio di sperimentazione sociale all’insegna del dialogo e dell’integrazione, si sta registrando una brusca inversione di tendenza nei confronti degli immigrati e dei rom.
A sostenerlo è un gruppo di intellettuali che ha sottoscritto una lettera-appello contro le recenti scelte dell’amministrazione comunale in materia di sicurezza e immigrazione: una lettera che suona come un allarme e come un atto di accusa nei confronti del sindaco Filippeschi. Le firme sono di quelle che lasciano il segno: dallo storico Adriano Prosperi della Scuola Normale a Michele Luzzati, docente universitario di storia medievale e voce autorevole della comunità ebraica; dal teologo Don Roberto Filippini alla medievista Chiara Frugoni (la cui biografia di San Francesco ha ispirato i lavori di Dario Fo), fino allo scrittore Luca Ricci, autore per Einaudi del premiato libro “L’amore e altre forme d’odio”. Assieme a loro, tra gli altri, la rappresentante dei Rom Marinela Nicolin, i docenti universitari Paola Bora e Giorgio Gallo, il medico Barbara del Bravo.
Nell’appello si critica la politica che «sembra cedere a facili tentazioni securitarie», di «misure vessatorie nei confronti di persone provenienti da altri paesi», di una «quotidiana e incomprensibile caccia all’uomo da parte delle forze di polizia locale». E si citano in particolare due provvedimenti: la cosiddetta “ordinanza antiborsoni”, annunciata dal sindaco ma non ancora emanata, e gli sgomberi dei campi Rom.
L’«ordinanza antiborsoni» consentirebbe alla polizia municipale di multare chiunque sosti con valige, fagotti e borse di grosse dimensioni in prossimità di monumenti storici (il riferimento è ai “borsoni” dei venditori ambulanti stranieri). Gli sgomberi dei campi Rom rappresentano - secondo i firmatari dell’appello - una vera e propria svolta rispetto al passato: la precedente amministrazione, infatti, aveva promosso un programma di accoglienza e inserimento abitativo denominato “Città Sottili” e grazie a quel programma erano state assegnate agli abitanti dei «campi nomadi» delle vere e proprie case.
L’ordinanza anti-borsoni e gli sgomberi fanno parte di un programma più ampio, un vero e proprio “Patto per la Sicurezza” (simile a quelli di Roma e Milano) che la giunta vuole stipulare con la prefettura e la questura. Su questo patto il sindaco Filippeschi ha avuto il via libera dal consiglio comunale, con i voti sia della maggioranza che dell’opposizione di centrodestra.
fonte: Espresso
venerdì 21 novembre 2008
Pisa sta diventando razzista
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