Obama è in vantaggio. Evviva Obama. La liturgia aveva già scelto il nuovo dio da venerare. L’uomo della svolta. Il Messia. Se così fosse, dovrà governare, mica solo parlare a folle oceaniche: non è la stessa cosa. Deve dimostrare di essere davvero l’uomo nuovo, il Presidente in grado di riassumere Kennedy, Clinton e tutto il meglio della tradizione democratica. Non solo di essere la novità nera. Si è infilato nei fortini repubblicani, li ha bucati con la sola forza della retorica. Sarà il primo presidente nero degli States, dopo che i neri erano già nelle stanze dei bottoni dell’America sceriffo del mondo. Nella Casa Bianca, Condoleeza Rice e Colin Powell non erano due passanti. Sono stati due neri dell’era Bush jr. e forse questo era un handicap, perché George W. non è mai piaciuto. Già quattro anni fa gli avevano consegnato il benservito a favore di Kerry, gli elettori però non la pensavano così. Ecco perché era necessario costruire il Messia con abbondante tempo di anticipo. Al diavolo Lady Clinton, al diavolo la svolta rosa. Se svolta dev’essere, sia una svolta nera. Fa più tendenza. Batti oggi e batti domani, Obama sarà il primo black alla Casa Bianca.
tratto dalla Home Page di Libero del 5 novembre
mercoledì 5 novembre 2008
Commento razzista di Libero sull'elezione di Barack Obama
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento