perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


lunedì 3 novembre 2008

Caritas: ormai è allarme razzismo

Basta la parola. «Stranieri». E i voti si moltiplicano. La Caritas lancia l’allarme razzismo ma si trova anche spiazzata. «Hanno vinto gli impresari della paura», è il commento post voto, ma devono incassare la rampognata dell’assessore Comina: «Le associazioni tornino a fare politica, non possono accorgersi dei pericoli all’ultimo momento». Ieri il dossier «Immigrazione». La Caritas è arrivata alla diciottesima edizione del «Dossier statistico Immigrazione: aree di origine, presenze, inserimento, lavoro, territorio».
Ieri la presentazione al teatro Cristallo con i direttori Mauro Randi e Heiner Schweigkofler e i ricercatori Paolo Attanasio. Matthias Oberbacher, Salvatore Saltarelli e l’assessore provinciale Francesco Comina. Da Randi una proposta sulle misure di sostegno: «Non ha senso prevedere gli interventi dopo cinque anni di permanenza. E’ più sensato concentrarli nel primo anno di arrivo con un progetto di inserimento».
Molte le cifre aggiornate al 2007, per raccontare «un fenomeno complesso che non può essere banalizzato». Tra queste il sorpasso tra donne e uomini (50,7 per cento), la maggioranza di provenienze da Paesi europei, il costante aumento delle presenze con il dato ufficiale di 32.945 residenti (il 6,7 della popolazione complessiva) e una stima Caritas, allargata ai non registrati, di 40.702 presenze totali.
Confermata la sproporzione di iscritti nella scuola italiana (15,4 per cento) rispetto alla scuola tedesca (3,7) e ladina (2,6). Aumentano i ricongiungimenti familiari (609 nel 2005, 779 nel 2006, 1402 nel 2007).
Nella settimana del voto l’argomento è centrale. Di fronte a partiti come Freiheitlichen e Lega nord che sull’allarme immigrati costruiscono il loro successo, la Caritas pianta i propri chiodi. Randi: «Gli stranieri sono persone, non forza lavoro». Chiarito questo, «molta parte della nostra economia dipende da loro. Basterebbe tentare uno sciopero dei lavoratori stranieri e stare a guardare cosa accadrebbe ovunque, dagli ospedali ai ristoranti». Randi: «Le mele sarebbero ancora sugli alberi».
Ma molti in Alto Adige hanno deciso che gli stranieri sono un problema e un pericolo. E la Caritas si trova a fare i conti con il lavoro di anni sulle politiche di accoglienza che viene surclassato in corsia di sorpasso dalla xenofobia. Attanasio riassume: «In tutta Europa gli impresari della paura funzionano bene. In Alto Adige ancora meglio. In queste elezioni sono stati raccolti i frutti di anni di semina abbondante».
Francesco Comina lascerà la giunta senza l’annunciata legge sull’immigrazione: «Speriamo che la prossima legislatura recuperi il tempo perso». Nell’ultima seduta, racconta, gli assessori hanno iniziato a ragionare su un Osservatorio provinciale che non si limiti a registrare le cifre «ma lavori sui fenomeni culturali». Nonostante il voto a destra, Comina ha ragioni di ottimismo: «Nella stessa Svp si rendono conto che serve un cambio di prospettiva. Non fosse altro che perché l’economia ha bisogno di lavoratori».
La Caritas si preoccupa per il razzismo e la semplificazione: «In certi paesi non vive neppure uno straniero, eppure c’è paura, disagio». Comina lancia una stoccata: «Associazioni come la vostra devono tornare a fare politica. Dovreste avere un ruolo di sentinella, dovreste incalzare i politici, invece le associazioni arrivano in ritardo. L’ultimo caso, la legge elettoralistica della Svp sull’edilizia sociale. C’è stata una audizione, ma quando le cose ormai erano fatte».

fonte: Espresso

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