L’aveva ripetutamente insultata: «Sei una sporca negra. Bisognerebbe tornare ai tempi di Hitler, quando si bruciavano gli ebrei. Dovremmo fare la stessa cosa con voi». Elena Cavallo, una donna di 57 anni è stata condannata ieri, in tribunale a Torino, per “ingiurie e minacce aggravate dall’istigazione all’odio razziale” dal giudice Federica Galllone. Sette mesi di reclusione senza il beneficio della condizionale. Ora, se la signora Cavallo vorrà usufruire della sospensione della pena, dovrà rigare dritto almeno fino al processo d’appello e sperare che i giudici di secondo grado credano al suo ravvedimento.
Già, perché in attesa della sentenza Elena Cavallo, altro non ha fatto che ribadire i suoi convincimenti, continuando ad insultare con interviste sui giornali (acquisiti come prove in giudizio) Khadija Sadri, una donna di origine marocchina di 37 anni, da tempo in Italia e moglie di un torinese, Stefano Demaria, 41 anni, titolare di una nota concessionaria d’auto.
I fatti risalgono al 2005 quando Khadija Sadri era solita fare la spesa al DìxDì di piazza Savoia. Lì aveva più volte incontrato Laura Cavallo, anche lei impegnata nelle compere: «Degli insulti ne parlai con mio marito - raccontò la giovane marocchina - che è italiano e lui mi consigliò di stare calma. I dipendenti del supermercato, ogni volta che andavo lì e c’era anche quella signora, cercavano di difendermi, di tutelarmi». Ma gli insulti sono proseguiti, in un continuo crescendo: «L’ultima volta mi sono davvero spaventata. Quella donna, facendomi il saluto romano, mi aveva detto che suo figlio era un naziskin e che alla fine me l’avrebbero fatta pagare».
fonte: CronacaQui
lunedì 24 novembre 2008
«Per voi ci vorrebbe Hitler» Condannata per razzismo
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