L’uomo, detenuto nel carcere di Pavia, era morto a causa di uno sciopero della fame.
Ieri il suo legale ha presentato un esposto alla Procura di Pavia nel quale accusa la direzione del carcere, il direttore sanitario della struttura e una psichiatra di essere responsabili della morte dell’immigrato.
Mbarka Sami Ben Garci aveva deciso di protestare dopo che gli era stata inflitta una nuova condanna per violenza sessuale, accusa che aveva sempre respinto considerandola “infamante”.
La Procura, subito dopo l’accaduto, aveva aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo, disponendo l’autopsia che, stando ai primi esiti, avrebbe individuato in una crisi metabolica la causa della morte.
Ora in Procura è arrivato anche l’esposto presentato dall’avvocato Aldo Egidi, al quale sono allegate alcune lettere che il legale inviò alla direzione del carcere per richiedere il trattamento sanitario obbligatorio (tso) per il detenuto, che non intendeva interrompere lo sciopero della fame.
fonte: Inviatospeciale
martedì 3 novembre 2009
Giustizia per Mbarka Sami Ben Garci
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