Un aiuto economico dal Comune a chi ha perso il lavoro a causa della crisi economica. Purché viva in paese da anni e sia italiano. L'iniziativa, che esclude dal sostegno pubblico i cittadini stranieri, arriva da Villa d'Ogna, un piccolo centro alle porte del capoluogo orobico a maggioranza leghista.
L'amministrazione comunale ha messo a disposizione un fondo di seimila euro, al quale potranno accedere coloro che risiedono in paese da almeno cinque anni, con famiglia monoreddito, due figli a carico e con un reddito non superiore ai settemila euro. Stranieri esclusi. Quest'ultima clausola rischia ora di scatenare la bagarre, com'era già successo in passato a Brignano Gera d'Adda e Alzano Lombardo, per altre iniziative simili. Il sindaco di Villa d'Ogna, Angelo Bosatelli, non vuole però sentir parlare di discriminazioni razziali: "La cifra a disposizione non è altissima, siamo un piccolo Comune - ha dichiarato al quotidiano L'Eco di Bergamo -. Non escludo modifiche in futuro, ma per ora sì, abbiamo posto alcuni paletti. Indicare la cittadinanza italiana vuole essere semplicemente un modo per aiutare in modo più diretto le famiglie storiche di Villa d'Ogna". I richiedenti dovranno dimostrare di aver perso il posto di lavoro per la chiusura dell'azienda o di essere in cassa integrazione a zero ore almeno da tre mesi. Il contributo del Comune sarà di 300 euro al mese per quattro mensilità, con un'aggiunta di 200 euro mensili per i nuclei con figli disabili o con genitori a carico in strutture residenziali.
fonte: ANSA, via Ciwati
martedì 12 gennaio 2010
Nel Bergamasco aiuti a disoccupati, solo se italiani
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