Occupano una scuola abbandonata per non dover dormire in strada. È la situazione di decine di rifugiati africani che questa notte hanno cercato riparo nell'ex liceo Socrate, a Bari. Sono centotrentotto tra eritrei ed etiopi, e hanno dormito all'aperto per mesi in attesa che le strutture comunali fossero in grado di accoglierli. L'attesa è stata vana e ieri sera i rifugiati hanno deciso di occupare la ex scuola, un edificio ora dismesso.
Accoglienza. La situazione va avanti da tempo, ma si è aggravata negli ultimi due mesi. I rifugiati politici che arrivano nel capoluogo pugliese vengono inizialmente ospitati nei Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), per un periodo che può durare da cinque a sette mesi. Quando però si tratta di garantire quella che viene definita la 'seconda accoglienza', i dormitori e le mense del Comune di Bari si rivelano insufficienti ad ospitare tutti i rifugiati che si trovano in città.
Ferrhotel. Pur ammettendo l'inadeguatezza delle attuali strutture, l'amministrazione locale non ha saputo proporre soluzioni alternative, costringendo i migranti a dormire per le strade. Così alla fine di ottobre un gruppo di rifugiati somali ha occupato uno stabile abbandonato di proprietà di Grandi Stazioni, il Ferrhotel. Dopo le resistenze iniziali, il Comune ha intavolato con la proprietà un accordo per ottenere il comodato d'uso dell'edificio, permettendo agli occupanti di restare. Ma a condizioni che rimangono precarie: ci sono volute tre settimane per l'allaccio dell'acqua e ancora non c'è la luce.
fonte: Peacereporter
giovedì 17 dicembre 2009
Per non dormire in strada
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