E’ morto per il freddo dopo una vita fatta di grandi battaglie e di grandi difficoltà. Era di nazionalità pachistana la persona trovata senza vita questa mattina in piazza Vittorio, a Roma: Mohammad Muzaffar Alì, detto Sher Khan, 55 anni, era in Italia da molto tempo, e aveva avuto un ruolo attivo nella fondazione delle prime associazioni costituite da migranti nella capitale. Venti anni di occupazioni, manifestazioni, volantini: la sua vita erano la strada e le sue storie, soprattutto quelle degli stranieri come lui. “La sua esistenza era un vero tourbillon”, dice ora il suo avvocato, Mario Angelelli, che lo aveva incontrato per la prima volta alla Pantenella, nel 1991, e da allora ne ha sempre seguito le complicate vicende. Negli ultimi tempi, Sher Khan aveva vissuto nella struttura dell’ex Museo della Carta sulla via Salaria, stabile occupato abusivamente da gruppi di immigrati fino allo sgombero deciso dal comune di Roma il 9 settembre scorso.
Da allora viveva per lo più per strada, anche se appena qualche giorno fa era stato trattenuto al Cie di Ponte Galeria: pur avendo ottenuto lo status di rifugiato politico, infatti, ci aveva vissuto per 15 giorni. “Un evidente errore – dice l’avvocato – e infatti lo hanno fatto uscire ancora prima del nuovo incontro con la commissione che era previsto per il prossimo 14 gennaio”.
fonte: Affaritaliani
mercoledì 9 dicembre 2009
morto "Sher Khan", leader dei clochard
Etichette: morte, pakistan, rifugiati politici, roma, senza tetto
Pubblicato da AdminK alle 19:29
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