perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


venerdì 19 dicembre 2008

Apartheid a Milano: per gli stranieri l'anagrafe è diversa

"Se sei un cittadino UE o EXTRA UE e richiedi per la prima volta la residenza a Milano prenota il tuo appuntamento on line." Come può questa frase provocare discriminazione?

Partiamo dal principio, secondo l'assessore di Milano Stefano Pilliteri "l'indice di affollamento del salone centrale (e conseguentemente i tempi di attesa per l'utenza) registra una diminuzione costante. Un fatto positivo. Il calo di presenze dimostra che le nostre azioni per incentivare l'uso dell'autocertificazione e delle sedi decentrate stanno dando i loro frutti". In reatà la grande novità è che negli Uffici centrali di via Larga non vengono più rilasciati certificati anagrafici a persone straniere, che sono i maggiori fruitori degli uffici in questione, o meglio erano.

Adesso non possono più, come gli italiani, recarsi negli uffici pubblici, fare la coda, ed essere serviti così da poter avere importanti documenti come la carta d'identità, in tempi brevi. Gli stranieri infatti devono prendere appuntamento via internet ed aspettare che venga comunicata loro una data per presentarsi. Con alcuni inconvenienti:

- chi non ha internet, ed è un diritto non averlo, soprattutto se si vive in affitto o si è cambiato residenza da poco, non può richiedere l'appuntamento perchè non esiste un telefono sostitutivo;
- pare che a causa di poco personale destinato alla mansione, chi sta chiamando oggi, dicembre 2008, riceve un appuntamento a settembre 2009! 9 mesi di attesa durante i quali non può avere il certificato di residenza, quindi niente carta d'identità, niente patente, niente codice fiscale, niente accesso ai servizi assistenziali, niente anzianità di residenza!

Questa non è integrazione, ma creare tutti i presupposti, attraverso la segregazione di fatto, per l'insorgere di problemi e scontri. Ringrazio MenteLocale per avermi erudito a proposito, e proverò a scrivere al caro assessore.

fonte: Kuda.tk

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