perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


martedì 23 novembre 2010

Sanatoria truffa-Hanno pagato migliaia di euro, ma non possono sporgere denuncia, pena l’arresto e l’espulsione perché irregolari.

“Almeno 25 lavoratori stranieri sono venuti direttamente per raccontarci di essere stati truffati“. Una stima, quella di Edda Pando, dello sportello immigrazione Arci, che però non tiene conto di quanti chiedono informazioni per “gli amici” o di chi, per timore, non denuncia nemmeno alle associazioni la truffa subita. Anche al Naga, lo stesso problema: “Tantissimi stranieri sono stati truffati durante la sanatoria dello scorso settembre“. Truffati per migliaia di euro, ma non possono sporgere denuncia, pena l’arresto e l’espulsione perché irregolari. È uno dei volti della “sanatoria truffa” che il movimento Primo Marzo, insieme e in sostegno al Comitato nazionale immigrati denuncia con una manifestazione che si è svolta 5 giugno a Milano. E che Terre di mezzo aveva raccontato con un’inchiesta

Avere un’idea delle reali dimensioni del fenomeno, però, è impossibile. Le cifre estorte sono esorbitanti: raramente scendono sotto i 2 mila euro, ma possono arrivare fino a 6 mila euro e oltre. E gli stratagemmi messi in atto dai truffatori, molto fantasiosi (vedi lancio successivo). “Le truffe rimangono sotto silenzio, nessuno ne parla -spiegano dal Naga-. Ci sono storie di un’ingenuità incredibile: molti di questi ragazzi sono stati abbagliati dal miraggio di una regolarizzazione e, in buona fede, si sono fidati”. A monte, la disperazione di chi, dopo anni di lavoro in Italia, non era riuscito a mettersi in regola: la sanatoria per colf e badanti rappresentava l’unica possibilità di mettersi in regola. L’ultima possibilità prima dell’entrata in vigore del reato di clandestinità.

Durante la manifestazione contro la “Sanatoria truffa” verrà richiesta la concessione del permesso di soggiorno per chi ha fatto domanda di emersione nella sanatoria 2009. “La regolarizzazione riservata solo a colf e badanti ha permesso che si creasse un mercato nero di vendita di documenti falsi e di prestanomi per il permesso di soggiorno -denuncia Edda Pando-. Sono anni che non si fa una sanatoria e, per i lavoratori stranieri irregolari residenti in Italia da tanto tempo, non c’era altra alternativa“. Per i promotori della manifestazione l’ultima regolarizzazione ha dimostrato che “non sono gli stranieri che vogliono rimanere nella ‘clandestinità’ ma che, appena il governo offre una possibilità, cercano di mettersi in regola”. Per questo motivo urge una nuova regolarizzazione per tutti gli immigrati.

Mentre, per i lavoratori che sono stati truffati ma che non possono sporgere denuncia senza rischiare l’espulsione “chiediamo che possano denunciare la truffa subita ed essere regolarizzati per il lavoro che svolgono -aggiunge Francesca Terzoni, Primo Marzo-. Sono persone integrate, che in molti casi vivono in Italia da anni”. Infine, i promotori della manifestazione, chiedono un occhio di riguardo per i lavoratori stranieri colpiti dalla crisi economica e che, avendo perso il posto di lavoro, rischiano di scivolare nuovamente nella clandestinità e chiedono il prolungamento del permesso di soggiorno di almeno due anni per chi ha perso il lavoro. Tra le altre richieste, la concessione del permesso di soggiorno a chi è costretto a lavorare in nero e l’abolizione del reato di clandestinità.

Non c’è limite alla fantasia con cui sono messe a segno le truffe ai danni dei lavoratori stranieri che, lo scorso settembre, hanno cercato di sanare la propria posizione approfittando della sanatoria riservata a colf e badanti – racconta Sara, insegnante di una scuola per stranieri di Milano che chiede di mantenere l’anonimato per proteggere i suoi studenti -. A Pavia un commercialista ha finto di avviare le pratiche per sanare 30 lavoratori. Per compilare il modulo di regolarizzazione ha indicato, come datore di lavoro, altrettante persone che erano state detenute nel carcere di Opera“. Persone, ovviamente, ignare di tutto. Altro escamotage molto diffuso, recuperare nomi e cognomi dei falsi datori di lavoro dall’elenco dei morti. “Questo ragazzo è stato sanato da una persona morta da due anni”, racconta Sara indicando il voluminoso plico di carte appoggiato sul tavolo. Contiene le decine di denunce raccolte in questi mesi.

Impossibile fare una stima di quante siano le persone truffate ma i numeri, verosimilmente, sono molto alti: “Abbiamo circa 300 studenti -dice Sara-. Tutti quelli che erano privi di documenti di soggiorno hanno tentato di accedere alla sanatoria“. Ma nessuno, finora, ha sporto denuncia. Le cifre estorte sono esorbitanti. Si va dai 2.500 euro chiesti dal commercialista di Pavia agli oltre 8 mila versati da un ragazzo egiziano: 4mila euro per la compilazione del modulo F24, poi altri 4 mila per consegnargli i bollettini da versare all’Inps (che ha pagato) e infine altri 500 euro per una procura all’avvocato.

Inoltre la legge stessa conteneva dei meccanismi tali per cui è sono state agevolate le truffe. Sara mostra un documento, su carta del ministero dell’Interno, in cui un cittadino italiano vede rigettate 18 domande di regolarizzazione sulle 20 che ha presentato. Solo le prime due persone dell’elenco sono state “sanate”. “Questa è palesemente una truffa. Com’è possibile che nessuno si sia accorto che questa persona stava imbrogliando 18 stranieri? Com’è possibile che non sia stato fatto nemmeno un controllo?”, chiede Sara

Altro dettaglio che ha aiutato i truffatori, il fatto che sui moduli non erano richiesti dati anagrafici del lavoratore straniero, ma solo il numero di passaporto “peraltro indicato in maniera poco chiara -sottolinea l’insegnante-. In questo modo era sanare realmente una colf o una badante, fare dieci fotocopie del modello F24 e rivenderle a duemila euro l’una”.

Ma oltre al danno, economico, per molti lavoratori che hanno tentato di accedere alla sanatoria dello scorso settembre, si profila, dietro l’angolo, una beffa crudele. Chi ha inviato in prefettura i moduli con il proprio numero di passaporto si ritrova, di fatto, con un mandato di espulsione pendente. “E sono fregati per sempre, non avranno modo di essere regolarizzati -spiega Sara-. Per questo è importante la richiesta di concedere un permesso di soggiorno per ricerca lavoro temporaneo”

fonte: Terre

0 commenti: