perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


venerdì 12 novembre 2010

Brescia, protesta sulla gru. Sajad sta male, la questura vieta invio medico sulla struttura

Sulla gru fa freddo, le temperature si abbassano. E Sajad sta male, ormai da un paio di giorni. Pachistano della zona di Guajarat, 27 anni, un master in lingue, non vede la famiglia da 3 anni, da quando è arrivato in Italia. Già nelle scorse ore la sua sagoma non si scorgeva, febbricitante. Oggi lo hanno visto seduto al sole, forse sta un po' meglio. Ma un medico non lo può vedere. Anzi sì, stando alle parole dell'ormai noto vice questore di Brescia Emanuele Ricifari, immortalato in un video in cui chiede ripetutamente di caricare un gruppo di persone del tutto pacifiche.

Se vuole un medico, avrebbe detto il funzionario, che scenda e verrà visitato.

Il problema è che, oltre all'incredibile caso di omissione di cure mediche, anche se anche Sajad accettasse di scendere, non è chiaro se sia in condizioni fisiche di farlo. Soprattutto da una gru e da quell'altezza.

Fonti contattate sotto la gru, fra chi in tutti questi giorni cerca di fornire i minimi aiuti necessari alla sopravvivenza dei migranti che lottano contro le truffe della sanatoria, aggiungono particolari sullo stato di pressione che le autorità prefettizie e di polizia stanno adoperando per mettere fine alla protesta. Pressioni familiari, con appelli e con interventi degli affetti capaci di esercitare emozione, nessun contatto, almeno fino a ora, con avvocati, mezzo quartiere blindato e il taglio dei mezzi di comunicazione. Niente più pile cariche per i cellulari, ai migranti sulla gru rimane una radio, ma chi manda messaggi non è nemmeno certo che in realtà il messaggio arrivi forte e chiaro.

Il cibo che viene portato dalla Caritas viene in parte scartato dagli stessi migranti, che sono entrati in uno stato di continua allerta e temono che il cibo sia in qualche maniera manipolato. E così si nutrono di alimenti in scatola o preconfezionati.

E' sceso oggi dalla gru Papa, disoccupato, 20 anni, cittadino senegalese che vive a Brescia da cinque, con i genitori. Il ragazzo, che era salito insieme ad altri migranti sulla gru nel cantiere della metropolitana di brescia, non sarà arrestato. Lo ha spiegato la questura precisando che la sua posizione, a differenza di quella dell'immigrato indiano sceso per primo, è al vaglio. La sua richiesta d'emersione dal sommerso è ancora in itinere. La stessa posizione, è stato spiegato sempre oggi, è anche quella dell'immigrato marocchino che si trova sulla gru. Oltre a quest'ultimo vi sono poi due pachistani e un egiziano.

fonte: Peacereporter

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