Certe cose devono essere raccontate, per darci la misura del livello di bassezza che ha raggiunto la nostra società. Per una volta però, quello che vi voglio raccontare non è successo direttamente a me, ma ad un mio collega.
M. lavora nel mio stesso ufficio e ha un bambino piccolo di 2 anni e mezzo. Come tutte le persone che hanno figli, M si rivolge ad un pediatra di San Giuliano Milanese per la loro salute, le vaccinazioni e quant'altro (non avendo figli tutto l'universo dei pediatri mi è un poco sconosciuto). Direte voi qual è il problema?
Beh il problema è che nello stabile di San Giuliano dove esercita, il pediatra è ostracizzato da tutti i condomini, tanto che per poter far salire i suoi pazienti al suo ambulatorio (primo piano) deve pagare una persona che le accompagni. Perché? Perché i vicini di casa della dottoressa temono il contagio di chissà quali malattie e, ci aggiungo io, temono i migranti che portano i loro figli a curarsi (dopotutto se i figli non li fanno loro in sto paese a natalità zero!).
Entriamo nel dettaglio della situazione un attimo, così come mi è stata spiegata, così vi potete rendere conto dell'assurdità della questione. Lo studio della pediatra si trova in un complesso di tre palazzi, dotato di una postazione fissa per il custode, dove sono ubicati anche un commercialista e un consulente del lavoro (anche queste attività che contemplano tutte un via vai di clienti).
Per poter salire dalla dottoressa, scala A al primo piano, bisogna chiedere al portiere: lui si occupa di citofonare al suo studio, indirizza i pazienti verso la scala A e li istruisce di attendere qualcuno che "scenderà a prendervi". Qualcuno arriva infatti, senza il quale pare non si possa salire dalla pediatra: un signore gentile che, con una chiave, ti accompagna all'ascensore e ti fa salire a destinazione.
La prima domanda che sorge spontanea è: se la preoccupazione è nel via vai costante di gente, perché anche al commercialista e al consulente del lavoro non è richiesto avere una figura "professionale" che accompagna i clienti dal portone di ingresso all'ufficio? La risposta purtroppo è ancora più semplice: nessun immigrato si reca in nessuno degli altri due uffici e quindi non ci sono "problemi per i condomini".
La cosa va avanti almeno dall'ottobre 2009 e la rivolta dei condomini è capitanata da un esponente locale del Pdl (tanto per cambiare no?), che sembra non darsi pace e aver deciso che lo studio della pediatra "non s'ha da fare": non solo, il nostro eroe sta promuovendo per tutta San Giuliano l'eliminazione degli ambulatori medici dai palazzi. Per ora per la nostra dottoressa ci sono già di mezzo avvocati e querele, quindi per fortuna qualcuno si sta muovendo…e la pediatra non ha certo intenzione di dargliela vinta a questi razzisti!
I commenti sulla questione li lascio a voi, a volte fatico a trovare delle parole educate per definire certe situazioni!
Nel frattempo…Buona Città!
S.
fonte: MilanoToday
mercoledì 21 aprile 2010
La pediatra ostracizzata dai condomini: cura gli immigrati
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