Non consideriamo il regime tolleranza zero, di memoria proibizionista, vigente a Gallarate:
La multa è scattata in quanto i sei hanno violato l’ordinanza che vieta di consumare alcool per strada fra le 19 e le 8.
Ma andiamo un po’ oltre:
Nella notte fra venerdì 2 e sabato 3 aprile quattro pattuglie hanno effettuato più di trenta controlli, in particolare di fronte a negozi “etnici”. Sono state così multate sei persone, due cittadini di origine pachistana e quattro di origine maricchina, che “bivaccavano”, come riferisce l’assessore gallaratese Cazzola.
Più di trenta controlli, in particolare di fronte a negozi “etnici”. Come le pizzerie (napoletane) o i rivenditori di hotdog (tipicamente americani) o del più semplice panino con i wurstel (della Baviera, si sa). Anche se credo l’amministrazione Gallaratese preferisca kebabbari e macellerie islamiche.
Poi, non si capisce se sia reato il semplice “bivaccare”. Perché allora – direbbe Brunetta – potremmo far rientrare nella categoria anche gli statali. Che lavorano a Gallarate, però.
Sarà. Io, più semplicemente, credo che si tratti della comune lotta all’immigrato – regolare, irregolare, comunitario (i Rumeni sono comunitari, per dire), extracomunitario, lavoratore, disoccupato, con figli, scapolo, sposato, cattolico, cristiano, musulmano, che da fastidio, che stupra o che passa una serata in compagnia di amici non fa differenza, l’importante è che sia immigrato.
Lotta all’immigrato a prescindere, e Tolleranza Zoro. Ops, tolleranza zero.
p.s. un mio piccolo contributo al dibattito, su Varesenews.
fonte: stefanocatone.wordpress.com
giovedì 8 aprile 2010
Gallarate (Regione straniera)
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