ROMA - Gli hanno urlato «sporco negro», «dovete tornare a casa vostra», poi l'hanno colpito con delle bottiglie di vetro ferendolo al sopracciglio sinistro. Solo le sirene delle volanti della polizia, chiamata da alcuni testimoni, hanno messo fine all'aggressione da parte di tre uomini, tra i 30 e i 50 anni, e permesso all'uomo di origine congolese di mettersi in salvo trovando riparo all'interno dell'androne di un palazzo.
L'AGGRESSIONE - Un'aggressione 'a freddo' quella avvenuta il 2 luglio scorso, ma resa nota solo oggi, nel quartiere di Monteverde, a Roma, partita da abitanti di uno dei palazzi che dà sulla via, iniziata con il lancio di bottiglie dalle finestre e proseguita con un vero e proprio inseguimento da parte di tre uomini che sono riusciti a raggiungerlo e colpirlo al volto ferendolo poco sopra l'occhio sinistro. Al pronto soccorso gli hanno diagnosticato anche un trauma cranico. Non solo: lo hanno anche derubato dei soldi che aveva in tasca e del passaporto.
AMO L'ITALIA - Il cittadino congolese - sposatosi in Italia, padre di una bambina - spiega di amare l'Italia, dove vive dal 2004, dopo la fuga dal suo Paese d'origine. Ora si chiede come spiegare alla figlia perchè è stato picchiato: «mia figlia mi guarda e mi dice - spiega in un italiano stentato ai microfoni del Tg3 - 'papà, che cosa è successo, ti hanno fatto del male?»'. E aggiunge: «mi sono mancate le parole per risponderle perchè non so come può vivere una cosa del genere». I responsabili dell'aggressione sono svaniti nel nulla.
fonte: Il Corriere della Sera
domenica 5 luglio 2009
Congolese aggradito: «Sporco negro»
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