Il Comune ha assegnato a una famiglia avente diritto un appartamento confiscato alla mafia.
L’appartamento è ubicato in un palazzo abitato da famiglie della media borghesia che hanno vibratamente protestato contro il provvedimento del Comune, temendo una perdita di valore della loro proprietà in conseguenza dell’ingresso nel condominio dei nuovi inquilini.
In passato, come si è detto, l’appartamento era in potere di soggetti in odore di mafia e per questa ragione è stato sequestrato. È spontaneo chiedere se i condomini di quel palazzo abbiano mai protestato per quell’incomoda presenza.
La famiglia assegnataria è di etnia ROM. I condomini del palazzo respingono l’accusa di razzismo e ritengono di avere buone ragioni per opporsi all’ingresso della famiglia ROM.
Ma al di là di delle motivazioni accampate dai proprietari esiste il dato inconfutabile di un comportamento discriminatorio nei confronti di soggetti considerati non integrabili nella comunità in quanto irrimediabilmente “diversi”. Il principio di uguaglianza è scritto a lettere chiarissime nella Costituzione ed è un principio universalmente riconosciuto.
È doloroso constatare che ancora oggi gli “zingari” - già nel passato sottoposti a spietate persecuzioni come gli ebrei – siano posti ai margini della civile convivenza a causa di pregiudizi e di diffidenze che dovrebbero essere tristi memorie di un tempo ormai per sempre tramontato.
Il Comune deve provvedere a offrire a tutti i nomadi condizioni civili di esistenza. I campi in cui molti di loro sono costretti a vivere sono in scandaloso abbandono, privi di servizi e senza i più elementari presidi igienici. Spesso – come è avvenuto a Roma – si preferisce nascondere la loro presenza ai cittadini con sgomberi forzati che li costringono a cercare rifugi ancora più precari.
Occorre un’azione di informazione e di promozione culturale rivolta a tutta la cittadinanza per sgombrare le menti da pregiudizi e intolleranze di carattere medioevale.
I ROM sono esseri umani e cittadini come chiunque altro e quindi se sono senza casa, se sono iscritti nelle liste comunali e hanno maturato il diritto alla assegnazione devono essere trattati come tutti gli altri assegnatari e non come cittadini di serie Zeta.
fonte: Blogsicilia
giovedì 20 maggio 2010
Ai Rom un appartamento confiscato alla mafia ma i vicini non li vogliono
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