perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


giovedì 10 febbraio 2011

Maiolo choc sui bimbi rom Poi le scuse e le dimissioni

«È più facile educare un cane che un bambino rom»: questo il contenuto choc di un'intervista rilasciata martedì da Tiziana Maiolo al programma «La zanzara», condotto da Giuseppe Cruciani su Radio 24. Le polemiche suscitate dall'intervista, legata alla morte dei quattro fratellini rom a Roma, hanno portato mercoledì alle dimissioni della stessa Maiolo dall'incarico di portavoce milanese di Futuro e Libertà. «I cagnolini e i bambini, se tu li educhi, dopo sono educati - ha detto la Maiolo -. Ma se nessuno li educa... ma se fanno la pipì sui muri! Neanche il mio cagnolino la fa sui muri, solo sugli alberi». L'intervista ha suscitato la reazione indignata del coordinatore di Fli Adolfo Urso e del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna. La Maiolo prima si è scusata con una nota, poi ha dato le dimissioni. «Ho deciso, benché non mi sia stato chiesto né sollecitato, di rimettere il mio incarico di portavoce milanese di Fli nelle mani del coordinatore regionale della Lombardia senatore Giuseppe Valditara - si legge in una nota diramata dalla stessa Maiolo -. L'ho fatto con convinzione, per assumere la responsabilità di una mia leggerezza, di cui avrei dovuto valutare meglio le conseguenze e le possibili ambigue interpretazioni». «Ma l'ho fatto anche perché -continua la nota - voglio stare in un partito dove l'assunzione di responsabilità di ciascuno sia la regola e non l'eccezione». Le dimissioni sono state apprezzate da Giuseppe Valditara, coordinatore regionale di Fli in Lombardia e senatore: «Un'assunzione di responsabilità che dimostra come i nostri dirigenti non siano attaccati alle poltrone o agli incarichi politici».

fonte: Corriere della Sera

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