perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


lunedì 28 giugno 2010

"Senegalesi? Via dal mio albergo" Cacciati tre operai nel Veneziano

"Siete senegalesi? Via dall’albergo!". Tre operai stranieri si sono sentiti rispondere così mercoledì scorso in una pensione di Meolo, nel Veneziano. A riportare la notizia è ‘Il Gazzettino', che riferisce che i tre, dipendenti di un’azienda di pavimentazioni geotermiche di Brescia e in Italia da una decina di anni, erano a Meolo per dei lavori in un’abitazione.
Terminata la giornata, verso le 21,30, si sono recati presso l’albergo, già precedentemente prenotato dalla loro azienda.

Il figlio della titolare, spiega il quotidiano, stava già prendendo le loro ordinazioni per la cena, quando è sopraggiunto il padre che si è scagliato verbalmente contro i tre senegalesi, insultandoli e cercando di cacciarli dal locale. Il figlio e la madre hanno tentato di calmare l’uomo che dava in escandescenze, portandolo in un’altra stanza.

Mortificati per lo spiacevole episodio, i tre senegalesi hanno cercato un altro albergo, riuscendo a trovarlo soltanto a tarda sera, vicino a Treviso, ma il giorno dopo hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri di Meolo.

fonte: Quotidiano.net

giovedì 24 giugno 2010

Italia, denuncia contro i carabinieri di Lecco

Denuncia contro i carabinieri di Lecco. A sporgerla è stato Isidro Luciano Diaz, un argentino di 41 anni, da 23 in Italia, fermato dai militari il 5 aprile dell'anno scorso, vicino a Voghera, mentre ritornava da una gara di monta di vitelli. "Vengo dall'Argentina – ha detto l'uomo - dove la mia generazione è stata massacrata. Qui pensavo di vivere in un Paese civile. Invece mi sono ritrovato ammanettato, preso a calci e pugni in testa dai carabinieri, trascinato sull'asfalto, torturato e sbattuto contro i muri della caserma senza poter vedere un medico. Insultato, con i militari che mi puntavano la pistola addosso. E ancora non so perché". Questo il racconto dell'argentino che, nel frattempo, ha subito sei operazioni per distacco della retina e ha i timpani perforati. Ferite che, secondo quanto attesta il medico legale, sarebbero compatibili con il racconto dell'argentino.

La vicenda, tuttavia, rischia di cadere nel dimenticatoio, visto che la denuncia ai carabinieri è a pochi passi dall'archiviazione, nonostante l'argentino abbia fornito il riconoscimento fotografico dei militari che l'hanno aggredito.

fonte: Peacereporter

Hai la pelle nera? Resti fuori dal locale

“Scusami mister. Sei arrabbiato? Non volevo rovinare la serata”. La colpa di Masaray Dauda è di avere la pelle nera. Vent’anni, centravanti di peso, un vero marcantonio, gioca nella Pontirolese ed è nipote dell’ex atalantino Conteh. Con gli altri compagni voleva festeggiare l’incredibile salvezza ottenuta nel campionato di Promozione. Invece la serata è andata in modo diverso da come si sarebbero aspettati. “Siamo arrivati all’ingresso del locale Smalto di Curno – racconta il tecnico dei biancogranata Davide Coffetti -, tutti i ragazzi sono entrati, tranne Dauda, che è stato fermato all’ingresso da una signorina”. Non ha abiti adatti alla serata, è stata la giustificazione. Il ragazzo indossava una semplice t shirt. L’allenatore non ha fatto una piega e ha deciso di tornare a casa con il suo giocatore e prestagli una polo. “Ci mancherebbe, è la prima cosa che ho pensato. Gli ho dato una polo Burberry, non una qualsiasi, e siamo tornati a Curno. All’ingresso ci è stato detto che Dauda non poteva ancora entrare. Ho cercato di spiegare con calma la situazione, gli altri giocatori erano già nella discoteca e volevamo festeggiare tutti insieme. Ho capito subito che il motivo di questa resistenza non era la maglietta, ma qualcos’altro. L’assurdo è che facevano entrare me con la Lacoste e non lui con una polo molto più costosa della mia”.
Nonostante le proteste dell’allenatore, sempre comunque garbate, il buttafuori all’ingresso ha deciso di non farli passare. “Ci è stato detto che ormai era troppo tardi, non poteva entrare più nessuno. Irritati, ce ne siamo andati tutti da un’altra parte”. Prima però il tecnico ha voluto verificare che effettivamente nella discoteca non entrasse più nessuno. “Avevo l’auto proprio fuori dal locale. Ci siamo messi in macchina e quando stavamo per andarcene abbiamo visto che il buttafuori lasciava passare tranquillamente tutti, senza fare storie. Non importava cosa avessero addosso: camicia, maglietta. Siamo rimasti senza parole”. Al ritorno Masaray ha voluto scusarsi con l’allenatore. “Aveva i lacrimoni agli occhi. Mi ha chiesto se ero arrabbiato con lui. L’ho tranquillizzato. Provavo solo rabbia e delusione per quello che era successo”.

fonte: Bergamonews via Marcello Saponaro

mercoledì 9 giugno 2010

No assembramento, 3 immigrati multati

ALBENGA (SAVONA), 5 GIU - Tre immigrati sono stati multati con una sanzione di 300 euro dai vigili urbani, perche' parlavano animatamente in piazza. I tre hanno violato l'ordinanza 'antiassembramento' firmata dal neosindaco leghista Rosy Guarnieri. I tre, con regolare permesso di soggiorno, erano in piazza Nenni dove stavano 'fruendo degli spazi pubblici in modo tale da non consentire analoga fruizione ad altri cittadini'. Hanno evitato la denuncia oblando la sanzione. Il sindaco: 'Faremo di meglio'.

fonte: Virgilio

Italia, uno steccato contro i vu' cumpra'

Una recinzione contro i vu' cumpra'. Questa la proposta lanciata dalla giunta leghista del comune di Monza per far fronte al problema dell'abusivismo. “Il dettaglio progettuale – spiega Simone Villa, assessore alla Polizia locale e Sicurezza- manca ancora, ma a bilancio 2010 è stato inserito un emendamento per garantire un finanziamento pari a centomila euro per recintare l'area del parcheggio davanti all'ospedale nuovo”. La scelta, di per sé, non è una novità. Muri e steccati sono ormai diventati la soluzione più gettonata per risolvere problemi di vicinato o di convivenza difficili. La recinzione che circonderà il perimetro del parcheggio a pagamento ostacolerà l'ingresso dei vu' cumpra', garantendo a quanti si recano in ospedale di non essere disturbati dalle richieste e dalle pressioni dei venditori, spesso molto insistenti.

“L'area antistante al San Gerardo – continua Simone Villa – ha sempre conosciuto una grande presenza di venditori abusivi, ma negli ultimi anni, in coincidenza con gli sgomberi nel centro storico, la situazione sta diventando insostenibile e ci sono arrivate moltissime lamentele da parte di quanti vengono assaliti dai venditori nel parcheggio”. A quanti sollevano l'obiezione che sgomberando e spostando, i problemi non si risolvono, l'assessore risponde facendo riferimento al pragmatismo della Lega che punta alla soluzione immediata delle questioni per dare risposte concrete ai cittadini. Basta, quindi, coi sofismi e con l'analisi delle conseguenze future dei provvedimenti e largo all'azione.

Sull'efficienza leghista esprime qualche perplessità Giuseppe Civati, consigliere della regione Lombardia nella circoscrizione di Monza per il Pd, che accusa la giunta di ingigantire le questioni relative all'immigrazione a uso e consumo politico. La recinzione, secondo l'esponente del Pd, sarebbe “una modalità di risoluzione scontata e banale per chi è a corto di idee”. “Qualche anno fa – aggiunge Civati – c'è stata la stagione delle ronde, poi gli sgomberi e ora arrivano le recinzioni. Nessuno lo dice, ma tutti questi espedienti sono falliti e non hanno mai raggiunto gli obiettivi sperati. Non solo a Monza, ma anche a livello nazionale, da quando c'è la Lega al governo, gli immigrati sono aumentati. La giunta monzese, tra l'altro, ha una certa passione per le recinzioni. Qualche tempo fa, quando c'era in progetto di costruire un centro di accoglienza per gli immigrati, che poi è diventata una residenza per anziani, la Lega voleva circondare l'area col filo spinato”.

fonte: Peacereporter

martedì 1 giugno 2010

Sei romeno? La Rc auto costa di più Assicurazione col "rischio etnico"

"INSOMMA, facciamo più incidenti degli altri o siamo considerati un popolo di truffatori?". Anna non se ne fa una ragione. Mentre prepara i caffè, dietro il bancone del bar in cui lavora, dà sfogo alla sua indignazione.
Polizza maggiorata per alcuni immigrati. È polemica. "Al momento del rinnovo della polizza auto - spiega Anna - ho trovato un aumento di 250 euro. L'assicuratore mi ha spiegato che per alcuni stranieri è prevista una sorta di "rischio nazionalità" e che se fossi stata francese o tedesca non ci sarebbe stato nessun aumento, ma essendo romena...". Anna vive e lavora in Puglia, la sua agenzia è la Carige. Ma le "tariffe etniche" vengono applicate su tutto il territorio nazionale.

Basta fare un viaggio attraverso call center e siti internet delle diverse compagnie. La Carige Assicurazioni, innanzitutto. L'agenzia di Anna non ha fatto altro che applicare le tariffe interne. Una verifica? Chiediamo un preventivo on-line. Maschio, residente a Roma, nato il 24 febbraio 1973, operaio, dipendente del settore privato, auto immatricolata a febbraio del 2000, benzina, 73 kw. Premio annuale (imposte comprese): 1.962,58 euro.

Questo in base al preventivo numero 364857, nel quale ci siamo dichiarati di cittadinanza italiana. Ma se lasciamo tutto invariato e cambiamo solo la cittadinanza del contraente, le cose cambiano. Se siamo romeni, infatti, il premio sale a 2.257,50 euro (preventivo numero 364850). Un caso isolato? No. La Carige non è infatti l'unica ad applicare un rischio legato alla nazionalità.

fonte: Repubblica